Trovati cadaveri in casa al Piaggione: l’autopsia stabilirà le cause del decesso

I due non davano notizie da domenica. Si indaga sul possibile utilizzo improprio di alcuni farmaci

Sarà l’autopsia a chiarire i dubbi sulle cause della morte in casa di Antonella Novelli, 60 anni, e Stefano Marchesi, 62 anni. I due sono stati trovati cadaveri ieri sera dalla figlia di lei in un appartamento di via del Brennero Nord al Piaggione.

Escluse le cause di morte violenta le indagini dei carabinieri di Cortile degli Svizzeri guidati dal tenente colonnello Andrea Cassarà e affidate al sostituto procuratore Elena Leone, si sono indirizzate sul possibile utilizzo improprio di alcuni farmaci i cui blister vuoti sono stati trovati all’interno dell’abitazione, posta nel frattempo sotto sequestro probatorio.

Per questo motivo il pm Leone ha disposto l’autopsia sui due cadaveri ed anche l’esame tossicologico. La effettuerà venerdì (10 marzo) il medico legale Stefano Pierotti. Solo dopo le salme potranno essere restituite alle famiglie per le esequie.

Il dramma si è consumato ieri nel tardo pomeriggio. I due sono stati trovati morti dalla figlia di lei ed è stata inutile la chiamata dei soccorsi, arrivati sul posto con un’ambulanza medicalizzata della Misericordia di Borgo a Mozzano: il medico di turno non ha potuto far altro che constatare il decesso.

Immediate le indagini fatte partire dai carabinieri per scoprire le cause della morte. Si è subito capito che non si è trattata di una morte in qualche modo violenta: nessuna fuga di gas o stufa che potesse far pensare al monossido di carbonio, nessuna ferita da taglio sui corpi dei due deceduti, nessun segno che possa far pensare all’uso di stupefacenti per via endovenosa. Con tutta probabilità la morte non sarebbe riconducibile alla giornata di ieri ma sarebbe antecedente. I due, infatti, non davano loro notizie da domenica.

Antonella aveva in passato lavorato come barista in un locale di Vinchiana: lascia due figli, un maschio e una femmina, e tre nipoti. Aveva perso la madre circa un mese fa. Lui, originario di Milano, ma residente al Piaggione da anni, un figlio che risiede a Roma, la madre e un fratello, disabile. Faceva dei lavoretti saltuari con delle cooperative, non aveva un lavoro stabile. I due non avevano una relazione ma si conoscevano da tempo e l’uomo a volte rimaneva a dormire al Piaggione.

Ora si attende l’esito dell’autopsiache sarà eseguita dal dottor Stefano Pierotti, che dovrebbe sciogliere ogni dubbio sulle cause della morte dei due sessantenni.

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