“Valore aggiunto, spirito costruttivo e niente veti”: da San Miniato la campagna elettorale di Letta. Che lancia “Una lista più ampia del pd: sarà Un’Italia Democratica e Progressista” foto

"Berlusconi e Salvini si sono consegnati alla Meloni. Con questa legge elettorale, o vincono loro o vinciamo noi"

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Che sarebbe venuto a San Miniato era previsto. Che nel frattempo cadesse il governo e il segretario del Partito Democratico arrivasse in campagna elettorale, quello non era prevedibile. Per molti in realtà neppure auspicabile. Però è così e da San Miniato, oggi 27 luglio, il segretario Enrico Letta ha lanciato la campagna elettorale, dalla sua provincia di Pisa, quella che lo ha visto muovere i primi passi. Non solo in politica.

Prima di lui, anche il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani, stasera in prima fila, aveva scelto la Rocca per dare il là alla corsa elettorale, anche se qui la posta in palio è ben diversa.

Sono le 21,45 quando il segretario lancia il guanto di sfida alla coalizione di centrodestra per la consultazione elettorale in programma tra due mesi esatti. Davanti ad amici ed elettori, Letta è arrivato sulle note di Eye Of The Tiger (occhio di tigre), colonna sonora del film Rocky 3. Il numeroso pubblico presente lo ha salutato con scroscianti applausi e scandendo forte il suo nome. Con un’accoglienza che ha un po’ sorpreso lo stesso segretario Dem: “Non immaginavo – ha detto – che la sua citazione del film rimanesse così impressa”. Davanti “ai suoi”, Letta ha delineato i punti principali della campagna elettorale, premettendo che sarà una campagna elettorale durissima e affascinante, “nella quale spiegheremo l’Italia che vogliamo per i prossimi 5 anni”.

Non da soli. “Il progetto – ha detto Letta – è quello di realizzare una lista più ampia del Pd che si chiamerà Un’Italia Democratica e Progressista e sarà aperta a chi vorrà aderire. Il primo è stato il ministro Roberto Speranza. Dalla lista nascerà il programma e il progetto Italia 2027. La lista sarà aperta a coloro che lo vorranno, spinti da tre fondamentali ed imprescindibili criteri: il valore aggiunto, lo spirito costruttivo e niente veti nei confronti di altri soggetti politici”.

Renzi compreso, se riuscirà a non “litigare” con nessuno. “La coalizione – ha sottolineato Letta ‘lavandosi un po’ le mani’ – sarà formata da soggetti mossi dai tre criteri, non sarà ammesso chi dice io non salgo perché c’è lui”. E sull’altro lato del Parlamento: “Berlusconi e Salvini si sono consegnati alla Meloni. E se vincesse loro non sarà più un’Italia di centrodestra ma di destra destra. Per questo dobbiamo impegnarci al massimo per vincere le elezioni e non consegnare il Paese e tutti gli sforzi fatti alla Meloni che ha nel simbolo di FdI le proprie prerogative che non rinnega”. Se così dovesse andare, però, “Con questa legge elettorale, o vincono loro o vinciamo noi. Sarà sole o luna. Gli italiani devono sapere che se vincono loro, noi non faremo la protezione civile che andrà a salvare ancora una volta il Paese perché si é votato in modo sbagliato. Vinceremo grazie al maggioritario e a una maggioranza chiara e coesa”.

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