San Miniato all’Elba nel nome di Bonaparte foto

Per il convegno organizzato in occasione dei 250 anni della Guardia di finanza e della presenza del Corpo in Toscana

Senza le patenti di nobiltà che il padre recuperò a San Miniato, forse Napoleone non sarebbe mai diventato imperatore. San Miniato, quindi, ha avuto il suo spazio, oggi 10 aprile, nel convegno organizzato in occasione dei 250 anni della Guardia di finanza e della presenza del Corpo in Toscana all’Elba.

A Villa San Martino a Portoferraio, dove erano esposti il libro d’oro della nobiltà sanminiatese e la maschera funeraria di Napoleone e il quadro di Egisto Sarri, c’erano anche il sindaco Simone Giglioli e l’assessore alla cultura Loredano Arzilli.

Alla mattinata di eventi incentrati sulla presenza di Napoleone Bonaparte all’Isola d’Elba e sui collegamenti che legano la sua figura alla Finanza hanno partecipato anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, insieme al generale di corpo d’armata Fabrizio Cuneo, comandante interregionale dell’Italia centro settentrionale della GdF e al generale di divisione Giuseppe Magliocco, comandante Regionale GdF Toscana.

“Sono orgoglioso – ha detto il presidente Giani – di questo evento a Villa San Martino all’Isola d’Elba, uno dei luoghi napoleonici per eccellenza, che coniuga il valore storico per la Toscana, con l’attualizzazione del ruolo fondamentale della Finanza come presidio di legalità nella modernità. Sappiamo le origini toscane di Napoleone Bonaparte che era Buonaparte nel ramo toscano. Senza le patenti di nobiltà che il padre recuperò a San Miniato in provincia di Pisa e che gli permisero l’ammissione al collegio militare di Brienne, Napoleone non sarebbe diventato imperatore. Sono elementi storici appassionanti che vale la pena ricordare”.

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