L’indagine della guardia di finanza di Monza ha “toccato” anche la Toscana con il sequestro di una villa in provincia di Massa Carrara.

Una maxi frode nell’ambito dei bonus edilizi, che vede 48 indagati e 90  milioni fra crediti fiscali, beni mobili e immobili sequestrati in 13 regioni italiane.

I reati contestati sono truffa aggravata ai danni dello Stato, autoriciclaggio dei proventi illeciti e indebite compensazioni di crediti fittizi.

L’indagine è partita dalla Lombardia, a seguito di anomalie antiriciclaggio ed alert di rischio emersi nei confronti di un professionista che avrebbe acquistato crediti per un valore di 13 milioni di euro per interventi edilizi relativi a Bonus facciata 90% ed Eco-bonus 65%, avviando subito dopo cessioni degli stessi crediti il giorno stesso, monetizzandoli alle Poste.

Sono state approfondite circa 700 posizioni di persone fisiche (verosimilmente ignare dello schema criminoso) che per prime avrebbero ceduto i crediti per l’esecuzione di presunti interventi edilizi, riscontrando una serie di elementi indiziari convergenti che hanno denotato la natura fittizia dei crediti, tra cui l’assenza (per quasi metà delle posizioni) di unità immobiliari intestate ai richiedenti, la mancanza dei bonifici “parlanti”, la duplicazione delle cessioni di credito a più soggetti per lo stesso importo, ma con codici tributo differenti, persone con redditi esigui o percettori di reddito di cittadinanza

Relativamente,  invece, alle realtà economiche cedenti e cessionarie, tra cui quelle che avrebbero dovuto eseguire i lavori, le stesse sono risultate di recente costituzione e senza una struttura operativa reale, con legali rappresentanti e amministratori gravati da precedenti penali e con oggetti sociali non compatibili con le attività da svolgere.