Rider 31enne muore nello scontro con un Suv: tragedia a Livorno

Portato in ospedale è deceduto poco dopo

La tragedia si è consumata a Livorno, ieri (25 marzo) nel pomeriggio,

A perdere la vita è stato un rider di 31 anni, William De Rose.

Il giovane lavoratore era in sella al suo scooter e stava effettuando una consegna quando si è scontrato con un Suv.

Soccorso dai mezzi del 118 che lo hanno portato in codice rosso all’ospedale, il 31enne è morto poco dopo. 

“Al di là del richiamo alla fatalità – dice il sindaco Luca Salvetti – e al di là della ricostruzione che sarà fatta sulla dinamica dell’incidente, con cause e responsabilità, qui siamo di fronte ad un mondo senza regole e senza coscienza, un mondo lavorativo che è frutto dell’evoluzione del mercato che non ha saputo ancora darsi delle regole e porta chi opera sulle strade a non avere tutele e ha dover sopportare ritmi intollerabili  per raggiungere livelli di reddito mai neanche accettabili”.

“Apprendiamo con sconcerto e dolore la notizia di un’ennesima morte sul lavoro – il commento di Fabrizio Zannotti, segretario generale Cgil provincia di Livorno, e Filippo Bellandi, segretario generale Nidil-Cgil provincia di Livorno -. A pagare con la vita questa volta è stato un rider 31enne, morto a seguito di un incidente stradale in viale Marconi. Un nuovo morto sul lavoro, una nuova tragica ferita per l’intera città. L’auspicio è che le autorità preposte facciano al più presto chiarezza sulla dinamica dei fatti. Al Comune di Livorno chiediamo l’apertura di un tavolo per confrontarci sulle misure eventualmente applicabili al fine di migliorare la sicurezza dei rider all’interno del traffico cittadino. Da tempo a livello nazionale ci stiamo battendo in prima fila per garantire a questi lavoratori maggiori tutele e maggiore sicurezza ma si può e si deve fare di più: questo particolare modello produttivo deve davvero iniziare a mettere al centro di tutto la persona e la sua incolumità. Ai familiari e agli amici della vittima le più sentite condoglianze di tutta la Cgil”.

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