Aumento dell’Irpef, Giani: “Il livello della sanità toscana non deve essere abbassato”

Il presidente: "Per tre anni siamo riusciti a non toccare le imposte, ora siamo costretti da scelte sbagliate del governo"

Per tre anni ho resistito, sono riuscito a chiudere il bilancio regionale senza portare nuove imposte. Intanto: il nostro Bilancio è fatto bene, lo colgo nelle affermazioni di stamani da parte dei più autorevoli esponenti delle opposizioni: sul Bilancio in sé per sé non ho sentito un rilievo”. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, apre così l’intervento che chiude il dibattito in Consiglio regionale sul Bilancio e l’addizionale Irpef per far quadrare i conti della sanità toscana.

“Complessivamente – ha aggiunto Giani -, per la sanità abbiamo una situazione strutturale: rispetto al fondo sanitario regionale, ogni anno dobbiamo fare i conti, architettare qualcosa per trovare 400 milioni che vanno aggiunti ai 7miliardi e 595milioni del Fondo riservati dallo Stato. Anche quest’anno, per circa 200milioni l’abbiamo fatto con tagli ai vari settori e per questo ringrazio tutti i miei assessori. Restano da trovare 127milioni, li troveremo, abbiamo le idee da attuare nei primi due mesi del 2024. Senza altri 200milioni almeno, però, non ce l’avremmo potuta fare”.

 

Giani ribadisce che “c’è l’intenzione di affrontare i temi della sanità, attraverso una rilettura di una serie di voci”. Avverte che “rispetto all’anno scorso, il lavoro è stato fatto, i nostri conti della sanità hanno visto applicata una logica di contenimento, senza toccare gli aspetti strutturali”. Poi c’è la questione ‘payback’: “Avevamo chiesto di utilizzare due annualità su quattro, sarebbe bastato, ma c’è stata una scelta del governo della quale prendo atto, anche perché le leggi nazionali nel frattempo non sono cambiate”. Il presidente ricorda che “anche sulla voce del ministero del lavoro avevamo degli arretrati relative alla sanità sulle annualità ’20-’21-’22 per 54milioni: abbiamo ancora crediti per 40milioni. Sta succedendo qualcosa che nessuno aveva mai visto – afferma Giani –, un Governo che disattende le leggi dello Stato. Fino a 15 giorni fa, mi ero fidato delle parole del ministro. Eccesso di fiducia da parte mia. Questo Governo ha scelto le lobby degli imprenditori dei dispositivi sanitari rispetto al popolo e a mio giudizio ha fortemente sbagliato: la gente se ne accorge e se ne accorgerà. Segue una logica di centralizzazione dei poteri, l’ho detto anche dal placo di Atreju. Intanto, per i territori colpiti dalle alluvioni, noi mettiamo 25milioni, il Governo al momento ha messo 5milioni. Sfido a vedere se arriveranno prima i 5mila euro dalla Regione o quelli dello Stato e vedremo quando arriveranno quelli dello Stato”.

 

Il presidente difende il “sistema sanitario pubblico della Toscana: le spese per i dispositivi sanitari sono alte, perché abbiamo un sistema pubblico. Ho la sensazione che qualcuno ci voglia portare a ricorre al privato, ma io preferisco il sistema sanitario pubblico. Andate a vedere, quando arriva il Covid, quanti morti ci sono in Lombardia e quanti in Toscana”. Sulle scelte da prendere: “Stamattina ho ricevuto una lettera intersindacale dalla dirigenza Toscana di medici, veterinari e dirigenti sanitari, che esprime contrarietà alla soluzione dell’addizionale: presentano una serie di suggerimenti in dieci punti, li incontrerò subito. Propongono di razionalizzare la rete ospedaliera: con me presidente non chiuderemo neppure un ospedale. Chiedono di governare il territorio per evitare eccessivo ricorso al Pronto soccorso: su questo punto condivido, servirà una migliore lettura. Richiamano l’appropriatezza prescrittiva delle richieste di prestazioni. Così come al consigliere Petrucci riconosco il ragionamento di assoluta onestà intellettuale su posizioni primariato doppie. Ecco: un supplemento di lettura sul nostro sistema va fatto. In Giunta, valuteremo come impostare la task force sulla sanità”.

 

L’obiettivo, dice ancora Giani, “è ridurre le aliquote applicate quest’anno. Dobbiamo avvicinare quegli 8miliardi di cui abbiamo bisogno ogni anno ai 7miliardi e 595milioni del fondo sanitario regionale, in modo che quel gap non sia ancora di 400milioni. Sono assolutamente convinto che attraverso tutta una serie di misure possiamo trovare il modo di ridurre già dall’anno prossimo il carico fiscale sulle persone. Non dico eliminarlo, ridurlo è possibile. Voglio garantire la sanità pubblica. Di fronte al bivio sanità pubblica o smantellamento, ho preferito la dolorosa, impopolare ma per me necessaria scelta di mantenimento. Strada delicata, difficile, stretta, ma si doveva imboccare”.

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