Trova un gatto morto con il corpo tagliato in due, macabra scoperta sotto il cavalcaferrovia

Mistero sulla fine dell'animale. I veterinari che hanno ispezionato i resti: "Mai visto nulla di simile, non è possibile escludere nulla". Del caso è stata informata la polizia

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Un taglio netto, quasi “chirurgico”. Che ha reciso in due il corpicino di un gatto nero, attraversandolo diagonalmente all’altezza della cassa toracica. Una morte istantanea è seguita per il povero animale, i cui resti dilaniati sono stati ritrovati ai piedi di un pilone sotto il cavalcaferrovia di viale Europa a Lucca. A fare la macabra scoperta è stata un nota ristoratrice della città che proprio su quel palo aveva appeso, qualche giorno prima, l’avviso per ritrovare il suo micio scomparso ormai da un mese. Anche lui un gatto nero.

Un orribile ritrovamento, dai contorni ancora tutti da chiarire, di cui è stata portata a conoscenza anche la polizia. La donna si è recata, infatti, stamani (1 febbraio) negli uffici della questura per confermare l’episodio, decisa a formalizzare in una denuncia il suo racconto. Lei e l’amico che l’ha convinta a segnalare il caso alla questura, Roberto Conti, vogliono capire se il gatto trovato dilaniato a San Concordio con il corpo diviso in un due da un taglio sia stato vittima di un incidente oppure se sia stato seviziato e ucciso da qualcuno. Preoccupa, tra l’altro, anche il fatto che il povero felino sia stato trovato proprio ai piedi del palo dove qualche giorno prima la ristoratrice aveva attaccato la foto del suo gattino nero scomparso, lanciando un appello a chi lo avesse avvistato a contattarla.

La vicenda è al momento ancora avvolta nel mistero e molti aspetti e circostanze della morte del gatto devono ancora essere chiariti. Su alcuni sarà molto difficile fare luce. I veterinari della clinica 24 ore di San Michele in Escheto a cui la donna, subito dopo averli trovati, ha portato i resti del gatto non sono, infatti, riusciti ad escludere alcuna pista. Impossibile, infatti, determinare se il gatto sia stato ridotto così ad esempio da un treno mentre si avvicinava ai binari o, piuttosto – e l’ipotesi avrebbe veramente dell’agghiacciante – se l’animale sia stato torturato e poi tagliato in due da un maniaco.

“Non avevamo mai visto nulla di simile – confessa la dottoressa Valentina Pera della clinica veterinaria 24 ore Città di Lucca che ha assistito il dottor Riccardo Antonelli nell’esame del cadavere del gatto -. Le ferite potrebbero essere compatibili con l’investimento da parte di un treno, ma non è possibile escludere, vista la loro particolare natura, che possano essere state inflitte da qualche altro oggetto contundente. Il corpo del gatto era reciso a metà da un taglio diagonale, molto preciso e netto. L’animale, quando è stato portato in clinica, era già morto da qualche giorno perché presentava segni di decomposizione e non è stato facile capire da cosa sia stata determinata la ferita che lo ha portato ad una morte istantanea. Non è stato possibile nemmeno verificare se l’animale presentasse altre ferite e contusioni o eventuali segni di sevizie perché i tessuti erano già rigonfi a causa dell’inizio della decomposizione. Non si è stati insomma in grado di escludere nulla: dall’incidente, come l’investimento da parte di un treno, alla morte inflitta con qualche altro oggetto contundente o arma da taglio”.

E’ quanto era stato in sostanza detto anche alla donna che aveva ritrovato il gatto, domenica 21 giugno scorsa. La signora si era recata sotto il cavalcaferrovia per cercare il suo gatto. Molto affezionata all’animale domestico, non si era ancora data per vinta e a San Concordio, dove vive, ha diffuso volantini un po’ ovunque, nella speranza di poter ritrovare il felino, che ha continuato a cercare in ogni angolo del quartiere. Così, quella domenica si era spinta sotto il cavalcavia. Passando tra i piloni, ai piedi di uno di questo su cui era ancora appeso l’avviso per ritrovare il suo gatto, la donna ha fatto la raccapricciante scoperta. Con l’intenzione di capire che fine avesse potuto fare quell’animale e se potesse trattarsi proprio del suo gatto, la donna ha raccolto i resti e li ha portati alla clinica veterinaria. Quel gatto non era probabilmente il suo, ma l’intera vicenda l’ha lasciata sotto choc. E’ stato parlandone all’amico Roberto Conti che la donna si è resa conto di voler andare a fondo all’intera questione.

“La mia amica era sconvolta – racconta Conti – e sulle prime, forse per ingenuità e in buona fede, non ha pensato di segnalare il caso alla polizia. Le ho fatto capire che era necessario farlo e mi sono impegnato in prima persona perché è doveroso fare luce sull’accaduto. E’ inquietante anche soltanto pensare che possa essere stato qualcuno a infliggere quella tremenda morte all’animale, ma credo che a questo punto sia anche necessario escludere che ci sia un manico in giro per la città, in grado di fare una cosa simile ad un gatto”.

Per questo, Conti ha segnalato direttamente il caso alla polizia, che ha subito preso molto seriamente la questione. E questa mattina la donna che ha ritrovato il felino si è recata negli uffici della questura, confermando alcune circostanze della misteriosa e macabra vicenda, con l’intenzione di ripercorrerne le tappe formalizzando una apposita denuncia. Ora saranno gli investigatori a chiarire eventualmente i contorni dell’inquietante caso.

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