“No alle carrozze trainate dai cavalli”

Appello dell'Oipa al ministro Salvini

Carrozze trainate dai cavalli, l’Oipa al ministro Matteo Salvini: “Le vieti in tutta Italia, non esistono animali di serie A e di serie B”.

” Se il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, non ritiene che vi siano animali di serie A e altri di serie B, preveda nella riforma del Codice della strada o nel disegno di legge sulla sicurezza stradale l’abolizione delle carrozze a trazione animale su tutto il territorio nazionale”.

Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che, pur apprezzando l’intenzione del ministro d’inasprire le sanzioni nei confronti di chi abbandona animali domestici sulle strade, arrivando fino alla revoca o la sospensione della patente, lo invita dare seguito alla volontà della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica che non vuole più vedere poveri cavalli costretti a trainare carrozze in strada, a qualsiasi ora, con qualsiasi tempo e con qualsiasi temperatura.

“In Italia sono ormai poche decine i titolari di licenze in città come Roma, Firenze, Palermo, Messina e Pisa – fa notare l’Oipa – tuttavia le Amministrazioni locali, senza una previsione nazionale, non possono abolirle”.

È tempo di superare questa tradizione antiquata e invisa ai più, che ancora va avanti sulla pelle dei cavalli per gli interessi di una manciata di conduttori che si ostinano a usare i cavalli per scarrozzare i pochi turisti ancora insensibili al tema – osserva il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto -. La riconversione di tali licenze in licenze taxi non solo sarebbe opportuna dal punto di vista etico, ma rappresenterebbe un segnale di sensibilità ecologica laddove si passasse alla trazione elettrica, così come è stato fatto nella Reggia di Caserta dove, dopo la morte tragica di un cavallo nell’agosto del 2020 per fatica e caldo, si è deciso di adottare per il trasporto dei turisti una flottiglia di golfcar”.

L’Oipa invita dunque il ministro Salvini a tutelare non solo gli animali domestici dall’abbandono, almeno per ora nelle sue intenzioni, ma a studiare una riforma della legislazione nazionale che metta fuori gioco lo spettacolo pietoso di cavalli costretti ad arrancare sotto il solleone, a qualsiasi ora e a qualsiasi temperatura, o sotto la pioggia, o sull’asfalto bagnato. Non sono rari i casi di cavalli stramazzati al suolo per la fatica, il caldo, le strade scivolose. “La vita dei cavalli, al pari di quella dei cani e dei gatti, chiede di essere tutelata e lo Stato deve fare la sua parte per difendere ogni animale in quanto essere senziente – afferma l’Oipa – Da ultimo, anche il nuovo articolo 9 della Costituzione sancisce la difesa degli animali e della biodiversità”.

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