Furti di piante e fiori sul luogo della morte di Alessandro Cecchi: la madre scopre la responsabile

Dopo cinque anni, grazie a un microchip, è risalita a una signora di Cascina che teneva i 'trofei' in bella vista: "Per fortuna non sono di Viareggio"

Una serie di furti che andava avanti da cinque anni, praticamente dal giorno del tragico incidente in via Nicolò Pisano a Viareggio che costò la vita al giovane Alessandro Cecchi. A sparire, puntualmente, erano piante e fiori freschi che la famiglia portava in ricordo del ragazzo portato via dalla fatalità di un incidente a 27 anni in sella a uno scooter.

La madre del ragazzo, Serena Barostti, moglie di Luigi Cecchi, ex calciatore del Viareggio, non si è data per vinta e, dopo cinque anni, ha scoperto il responsabile: si tratterebbe di una donna residente a Cascina.

“Dopo tantissime volte – spiega sui social – ho deciso guidata dalla mia testardaggine di arrivare fino in fondo a questa questione. Ho messo un microchip in una delle piante. Eravamo in ferie quando il chip mi ha segnalato lo spostamento e appena siamo tornati a Viareggio io e un’amica abbiamo seguito il segnale. Ci ha portato a Cascina. Morale della favola: ho trovato tre delle mie piante proprio davanti casa di questa signora, con il marito ignaro del fatto e i carabinieri che sono rimasti sbalorditi da questa cosa”.

“La signora – prosegue il racconto – sentita per telefono perché non era in casa era quasi divertita dalla sua opera. Il marito voleva ridarmi le piante che io non ho voluto. Gli ho solamente detto che ero arrivata fino in fondo a questa cosa per vedere la faccia di chi aveva avuto questo coraggio, e che puntualmente quando veniva al Campo d’Aviazione nella casa del mare portava via le piante. Ma non in una sola volta, magari colta da raptus, ma ogni settimana o 15 giorni. Sono felicissima di sapere che non sono persone di Viareggio perché loro ci hanno sempre dimostrato in tutte le occasioni un grandissimo affetto e ci saremmo rimasti molto male”.

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