Molestie sessuali e maltrattamenti sugli anziani nella casa famiglia: in manette marito e moglie. L’accusa: li raggiravano per avere accesso ai conti foto

Blitz nella struttura privata di Bagni di Lucca: i carabinieri sequestrano documenti e deleghe bancarie

Usavano metafore sessuali e un linguaggio a luci rosse, prima di giungere ad un approccio fisico. Frasi spinte e provocazioni di natura sessuale, che venivano pronunciate di fronte ad anziani con varie problematiche e nella maggior parte dei casi non autosufficienti. Spesso, per l’accusa, i gestori della casa famiglia non si sarebbero, infatti, fermati alle parole ma sarebbero passati ai fatti, arrivando palpeggiare gli anziani ospiti nelle parti intime. E’ solo uno degli orrori scoperti dai carabinieri di Bagni di Lucca, che all’alba di stamani (2 novembre) hanno messo le manette ai polsi ai due coniugi, entrambi di 52 anni, proprietari e gestori della Oasi della pace.

Una struttura privata, la loro, gradevole e immersa nel verde, in un luogo semi collinare e appartato della cittadina termale, all’inizio di via Controneria. Ma, per l’accusa, si trattava soltanto di un apparenza di quiete e serenità. Marito e moglie che gestivano la struttura sono infatti in carcere dietro ordinanza del gip con accuse pesanti, che vanno dai maltrattamenti aggravati, fino alla circonvenzione di incapace e alla violenza sessuale nei confronti di 8 ospiti della struttura, dai 63 agli 87 anni, tutti ricollocati altrove.

Generico novembre 2022

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Elena Leone, sono partite a metà settembre. Ai carabinieri del posto sono giunte insistenti voci in forma confidenziale che riferivano di comportamenti considerati a dir poco eccentrici da parte dei due gestori della struttura. Gli investigatori hanno preso quei racconti sul serio. Sono bastati meno di due mesi di indagine per provare che avevano ragione. Lunghe settimane di accertamenti tecnici, intercettazioni e “osservazione” discreta di quella casa famiglia, dove alloggiavano 8 anziani, alcuni con problemi di autosufficienza e che i loro parenti non potevano gestire a casa. Di quella condizione di fragilità, secondo i carabinieri, avrebbero approfittato marito e moglie, maltrattandoli nei modi e in qualche caso arrivando anche ad alzare le mani. Tutti gli ospiti sono stati sottoposti a visite mediche e in qualche caso sarebbero state riscontrate ecchimosi e ematomi che per l’accusa sarebbero i segni delle violenze da parte dei due coniugi, che da stamani sono chiusi l’uno nel carcere di Lucca, l’altra nella sezione femminile del don Bosco di Pisa.

Ma il quadro raccapricciante ricostruito da carabinieri e procura non finisce qui. Secondo gli inquirenti, infatti, i due avrebbero anche indotto alcuni degli ospiti della struttura a consegnare loro le deleghe per l’accesso ai conti correnti, facendosi anche incaricare di operazioni patrimoniali, secondo i carabinieri a loro tutto vantaggio.

Per questo sono stati svolti e proseguiranno accertamenti su conti e patrimoni delle vittime e due due arrestati. Approfondimenti che proseguiranno, insieme alla ricostruzione nel dettaglio degli episodi finora contestati. Che parlano di soprusi nei confronti di persone non autosufficienti o comunque ridotte – per l’accusa -, in uno strato di prostrazione e sudditanza psicologica. Il tutto, ritengono i carabinieri, all’oscuro delle famiglie degli ospiti, che sono inorridite quando è stato comunicato loro quanto gli inquirenti ipotizzavano.

Sei degli anziani che erano ospitati nella struttura sono stati riaffidati alle famiglie in attesa che siano collocati eventualmente in altre realtà, mentre gli altri due sono stati presi in carico in un’altra struttura, in attesa che i servizi sociali del Comune provvedano per loro.

Durante il blitz di questa mattina, i militari hanno sequestrato numerosa documentazione nella casa famiglia, una villetta composta di ampio soggiorno e camere, dove i carabinieri non hanno tralasciato nulla. Documenti relativi a deleghe e operazioni patrimoniali delle vittime che fanno parte del fascicolo d’indagine e serviranno a svolgere ulteriori accertamenti. L’inchiesta, infatti, potrebbe dare luogo, non è escluso, a nuovi sviluppi.

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