Insulti e minacce di morte a medici e segretaria degli studi medici, intervengono i carabinieri foto

Non è la prima volta che il personale sanitario dell'ambulatorio si trova in queste situazioni. Mesi fa una persona era stata picchiata

Sono arrivati in quattro per farsi prescrivere un farmaco che il medico non poteva prescrivere perché si tratta di un medicinale particolare, pericoloso se utilizzato fuori da specifiche condizioni cliniche. Quelle persone però, non l’hanno preso bene il no del medico che si è limitato ad applicare i protocolli sanitari della Ausl e la situazione è degenerata in poco tempo, con insulti e minacce al personale dell’ambulatorio di via Amendola a Santa Croce sull’Arno e agli altri pazienti, tanto che sono dovuti intervenire i carabinieri della locale stazione.

Questo è quanto accaduto nel pomeriggio di ieri 27 ottobre agli studi medici. Per la cronaca, la paziente è una donna di origine Rom e pochi giorni prima aveva già provato a farsi prescrivere lo stesso medicinale recandosi da sola all’ambulatorio, ma senza successo.

Dopo il diniego di alcuni giorni fa però, questa volta è arrivata con parenti e amici, con il chiaro scopo di farsi consegnare la prescrizione, forse nel loro intento anche con sistemi non leciti almeno per quanto riguarda la buona eduzione. A fare le spese dell’aggressività verbale di queste persone è stata in particolare la segretaria degli studi che è stata apostrofata con vari epiteti offensivi e con minacce anche di morte. Le stesse parole, gli insulti sono stati proferiti anche verso i medici presenti e verso alcuni pazienti che si erano risentiti anche perché queste persone volevano saltare la fila.

Vista la situazione, che sarebbe anche potuta degenerare andando oltre le parole, la segretaria ad un certo punto ha ritenuto necessario chiamare i carabinieri che sono arrivati prontamente e hanno identificato la donna e i suoi accompagnatori, oltre a essere riusciti a riportare la calma.

Agli studi medici di via Amendola però non è la prima volta che accadono episodi del genere: in passato un lavoratore sanitario ha anche subito delle percosse e spesso si sono verificate situazioni di persone che aggredivano verbalmente chi vi lavora. Una situazione inaccettabile, questa, in un contesto di lavoro e sanitario per di più, dove vi sono degli operatori sanitari che quotidianamente sono a disposizione per la salute dei pazienti e che hanno diritto di andare a lavoro tranquilli, senza la paura di essere aggrediti. Una situazione che evidenza una tensione innescata da vari fattori sociali, ma che spesso si riversa proprio sul personale sanitario.

Dai prossimi giorni, agli studi di via Amendola probabilmente si accederà solo dopo aver suonato il campanello alla porta e con un valido motivo, almeno questo è quello che il personale sta valutando per evitare di trovarsi nuovamente in situazioni di pericolo.

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