Picchiata, minacciata di morte e sbattuta fuori casa col figlio minore: in manette il marito

Quando i carabinieri sono arrivati la donna e il piccolo erano sulla strada al freddo

I carabinieri di Follonica, nella tarda serata di sabato scorso (8 gennaio) sono intervenuti su un altro caso di violenza domestica, arrestando in flagranza di reato un 43enne italiano, residente a Scarlino con la moglie, per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

I militari sono intervenuti nell’abitazione della famiglia su richiesta della donna, che aveva composto il 112 perché malmenata dal marito. Sul posto, ad attendere icCarabinieri, fuori dall’abitazione, c’era la donna, ed un bambino, figlio dei due, minorenne. Sul volto, la signora presentava delle abrasioni, chiari segni di violenza recente, ed era vestita con degli abiti molto leggeri e delle calze visibilmente smagliate, mentre il figlio aveva indosso il cappotto della madre, mentre sotto indossava soltanto dei pantaloni . Il tutto, con una temperatura esterna molto rigida, che si aggirava intorno ai tre gradi. Ancor prima di fare chiarezza sull’accaduto, i carabinieri hanno bussato alla porta della casa, dove si era rinchiuso l’uomo, il quale viste le divise, ha iniziato ad inveire e minacciare, gridando alla pattuglia di andare via, di farsi gli affari propri, mentre i militari cercavano di stabilire un dialogo. A nulla sono serviti i tentativi, perché il 43enne ha poco dopo aggredito con dei calci i militari, che a questo punto sono dovuti intervenire immobilizzandolo.

Solo a questo punto è stato possibile per la donna ed il bambino accedere in casa e prendere qualche indumento per proteggersi dal freddo. Pochi minuti di attesa, prima di recarsi in caserma per gli atti dovuti, in cui l’uomo – che in un primo momento sembrava essersi calmato – ha continuato a minacciare di morte la moglie, incurante della presenza dei carabinieri, e del fatto che il bambino sentisse tutto. Stesso comportamento ha avuto infine in caserma, dove nei minuti prima di essere privato del cellulare, ha insistito mandando dei messaggi di morte alla donna.

La vittima, su autorizzazione dell’autorità giudiziaria che ha attivato anche in questo caso la procedura prevista dal codice rosso, è stata sentita formalmente dai carabinieri, a cui ha raccontato alcune vicende pregresse riguardanti pesati e frequenti litigi fra loro due, tra cui quello molto acceso avvenuto quella sera, in cui in preda all’ira e fuori controllo, il marito – tra minacce ed offese – l’avrebbe malmenata con schiaffi e calci, nonché con degli oggetti contundenti, per poi trascinarla per i capelli fuori casa e chiudere la porta dietro di sé, incurante di tutto compreso il fatto che sia lei, che il bambino, non avevano in pratica nulla per ripararsi dal freddo. Da canto suo, la donna, non ha inteso presentare al momento alcuna denuncia formale nei confronti del marito, come ha rifiutato categoricamente qualsiasi assistenza medica.

L’arrestato, messo ai domiciliari in un’altra abitazione di cui aveva disponibilità, sarà processato per direttissima.

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