Pubalgia, Sansepolcro punto di riferimento nazionale per la cura

Il direttore della chirurgia Francesco Di Marzo è uno dei medici italiani con la maggiore casistica laparoscopica

Pubalgia, incubo degli atleti e, in particolare, dei calciatori. È un sintomo e si manifesta con dolore persistente nella regione inguino-pubica. La soluzione è complessa e richiede la collaborazione di un gruppo di specialisti. L’intervento chirurgico è l’anello di congiunzione tra la diagnosi e la riabilitazione e Sansepolcro è il posto adatto per essere curati.

“È una patologia che possiamo definire di nicchia – afferma Francesco di Marzo, direttore della chirurgia di Sansepolcro – È la cosiddetta sports hernia, una lesione dei tessuti molli della regione inguinale spesso associata ad eccessiva richiesta funzionale. L’intervento chirurgico consiste nel rinforzo della parete addominale in corrispondenza del canale inguinale e si procede, ovviamente, con tecnica mini-invasiva. Se interveniamo su un solo lato l’intervento dura circa 45 minuti, se la patologia è bilaterale, il tempo è ovviamente doppio”.

Francesco Di Marzo è uno dei chirurghi italiani con la maggiore casistica laparoscopica e nei giorni scorsi i due interventi eseguiti a Sansepolcro sono stati trasmessi in streaming e sono stati l’occasione di approfondimento professionale per chirurghi e fisioterapisti.

“Gli interventi in laparoscopia sono stati eseguiti su due calciatori, entrambi dell’Italia settentrionale. Grazie ad una telecamera nell’ombelico, l’intervento è stato seguito da una ventina di operatori sanitari collegati on-line”.

Pratica e teoria in contemporanea: “Durante le procedure chirurgiche abbiamo organizzato un confronto tra esperti nel quale mi hanno affiancato il professor Giannicola Bisciotti, direttore del performance department del Paris Saint-Germain e il dottor Alessio Auci, responsabile della Uosd radiologia interventistica del Noa a Marina di Massa. È stata un’importante occasione di confronto che ha evidenziato il ruolo dell’ospedale di Sansepolcro e della Asl Toscana sud est in questo ambito. Il nostro ospedale si candida a confermarsi punto di riferimento nazionale per l’inquadramento e la cura della pubalgia”.

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