Lotta all’abuso di sostanze stupefacenti, Lucca e Pisa in prima linea con i Narcotici Anonimi

Con 4 gruppi che accolgono chiunque voglia provare un programma di recupero basato sull'aiuto reciproco. Altri 5 gruppi a Firenze, uno ad Arezzo e un altro ad Empoli

Lucca e Pisa in prima linea per aiutare chiunque abbia problemi legati all’uso di sostanze stupefacenti. Oltre e parallelamente ai percorsi istituzionali del Serd (servizio territoriale per le dipendenze dell’Asl Toscana nord ovest) esistono a Lucca e a Pisa ben 4 centri legati e coordinati dal Narcotici anonimi, dove si può partecipare alle riunioni dei gruppi di mutuo e reciproco aiuto e soccorso, esattamente come avviene nella più nota associazione Alcolisti anonimi, di cui Na è una costola insieme a Ga (Giocatori anonimi).

In Toscana a parte i 5 gruppi di Firenze, sono presenti 4 gruppi tra Lucca e Pisa, uno ad Arezzo e un ultimo ad Empoli, e sono tutti coordinati dal Csa regionale. Il comitato di servizio area Toscana ha infatti lo scopo di sostenere i membri, i gruppi e contribuire all’apertura di nuove stanze in Toscana. “Il Csa Toscana – si legge sul sito web ufficiale di Narcotici anonimi – è formato dalla partecipazione attiva dei rappresentanti dei gruppi, appartenenti all’area, per favorire il comune benessere e l’unità di Na e adempiere al suo scopo primario: portare il messaggio di Narcotici anonimi al dipendente che vuole smettere di usare droghe. Il Csa Toscana ha sviluppato al suo interno diverse strutture di servizio, o sottocomitati. Tra questi è attivo, oltre la linea di aiuto telefonico (helpline), il sottocomitato di pubbliche relazioni”.

I nomi dei gruppi, i numeri da chiamare, orari, sedi, e tutte le info si possono trovare navigando sul sito web ufficiale di Na a questo indirizzo.

Il programma di recupero

In Narcotici anonimi l’approccio al recupero sta nella convinzione del valore terapeutico di un dipendente che ne aiuta un altro. I membri partecipano alle riunioni di Narcotici anonimi parlando delle proprie esperienze e del proprio recupero dalla dipendenza. Le riunioni di Narcotici anonimi non sono rigidamente strutturate, si svolgono in un luogo affittato dal gruppo e sono condotte a turno da un membro che apre e chiude la riunione. Le riunioni di Narcotici anonimi e gli altri servizi sono finanziati interamente dai contributi volontari dei membri e dalla vendita della letteratura sul recupero; non sono accettate contribuzioni dalle persone che non sono membri di Narcotici anonimi. La maggior parte delle riunioni di Narcotici anonimi sono tenute con regolarità nell’arco della settimana alla stessa ora e nello stesso luogo, di solito in una struttura pubblica. Esistono 2 tipi fondamentali di riunioni: quelle aperte al pubblico e quelle chiuse, riservate a chi si ritiene un dipendente o pensa di avere un problema con le droghe. A loro volta si distinguono in riunioni di partecipazione, di domande e risposte, a tema, con degli oratori o combinando queste modalità. Lo scopo di una riunione è comunque sempre lo stesso: offrire un ambiente idoneo e degno di fiducia per il recupero personale. I dipendenti che si aiutano reciprocamente nel recupero costituiscono le fondamenta di Narcotici anonimi. I membri si incontrano regolarmente per condividere le proprie esperienze di recupero. I membri con maggiore esperienza (chiamati sponsor) collaborano con i nuovi venuti a livello individuale. I 12 passi costituiscono il fulcro del programma di Narcotici anonimi. Questi passi sono un insieme di linee guida che indicano un approccio pratico al recupero. Seguendo queste linee guida e lavorando a stretto contatto con gli altri membri, i dipendenti imparano a smettere di usare droghe e ad affrontare le prove della vita quotidiana.

“Narcotici Anonimi non è un’organizzazione religiosa e non appoggia nessun credo particolare – si legge sul sito web ufficiale di Narcotici anonimi – Suggerisce invece dei principi spirituali quali l’onestà, l’apertura mentale, la fede, la buona volontà e l’umiltà, principi che possono essere applicati nella vita di tutti i giorni. L’applicazione pratica di questi principi è lasciata alla libertà del singolo. Il recupero in Narcotici anonimi non è una cura miracolosa che agisce entro un determinato periodo di tempo, ma è un processo continuo e individuale. I membri prendono personalmente la decisione di riunirsi, e recuperano nei propri tempi”.

Le testimonianze

Maria (il nome è di fantasia) 35 anni, racconta lei stessa la sua storia all’inferno e ritorno: “Feci tre giorni al reparto coronarico, attaccata al respiratore. Sopravvissi per miracolo. Questo mi toccò profondamente, in un certo senso mi riportò alla ragione: disperata ma grata per essere sopravvissuta andai di nuovo al Sert del paesino al mare dove sin da piccola andavo in vacanza. Chiesi dell’antaxone che poteva aiutarmi a non drogarmi, che mi ‘ammanettasse’ alla pulizia, che non riuscivo a conseguire in nessun modo. Volevo vivere pulita, non volevo altro. Penso che davvero fossi pronta e che per questo trovai affisso sulla bacheca un volantino con gli indirizzi di certe riunioni e un messaggio molto semplice: ‘Hai problemi con le droghe? Forse noi possiamo aiutarti. Chiama Narcotici anonimi’. Lo staccai e lo presi, incapace anche di copiarlo. Tornai nella mia città da cui mancavo da quattro anni, e chiamai; la sera stessa andai alla mia prima riunione, ubriaca, disperata, spaventata. Vidi un sacco di gente che entrava e usciva, confusione e sorrisi. Non capii nulla, ma tornai alla seconda riunione e ricordo che pensai: ‘Questo è diverso da tutto quello che ho sempre trovato, qui forse posso farcela’. Tra alti e bassi alla fine fu così”.

Anche Francesco (il nome è di fantasia) ha voluto raccontare qualcosa di sé: “Mi ricoverai varie volte, feci più di una comunità, ogni tanto racimolavo quelle poche forze che mi rimanevano e mi avventuravo da qualche santone che prometteva di darmi la soluzione ai miei problemi. Ogni volta era un fallimento, i sensi di colpa e la frustrazione mi assalivano sempre più, sentivo la vita scivolarmi via. La svolta avvenne quando mia madre sentì parlare di Alcolisti anonimi che teneva una riunione vicino dove abitavo, così andai spinto dalla curiosità e dal pensiero tanto peggio di cosi non si può. L’impatto fu positivo, il fatto che nel gruppo non ci fossero figure professionali che mi dicevano quello che dovevo o non dovevo fare mi rassicurò, ognuno parlava per se e raccontava quello che aveva funzionato per lui. Andai per qualche tempo ma non riuscivo a smettere, finché nelle riunioni incontrai un ragazzo che era pulito da qualche anno e che aveva usato droghe anche lui. Mi parlò di un centro di trattamento che proponeva il programma dei dodici passi e mi consigliò di andare lì. Mi armai di quella poca energia e speranza rimastami e andai. Rimasi subito pulito, abbinavo al programma di recupero all’interno del centro, le riunioni di Narcotici anonimi che si tenevano in una città vicina. La mia vita pian piano migliorò, sentivo parlare del concetto di malattia, di perdono, di potere superiore, che per un ateo convinto come me rimaneva difficile da comprendere, di accettazione, di resa, di vivere solo per oggi”.

I dati del ministero per la Toscana

Nell’ultima relazione annuale al Parlamento, pubblicata nei mesi scorsi la direzione centrale per i servizi antidroga pubblica del Viminale ha dipinto il quadro complessivo italiano, regionale e locale sull’intero mondo legato alla droga. Alcuni dati del report di cui ci siamo già occupati nel recente passato: “Nel 2021, le regioni più colpite, in senso assoluto dal fenomeno sono state il Veneto, l’Emilia Romagna, la Lombardia, la Toscana e la Campania. Prendendo in esame le macroaree, nel 2021, i decessi, rilevati dalle forze di polizia o segnalati dalle prefetture, risultano distribuiti per il 48,46 per cento al nord, per il 27,65 per cento al centro e per il 23,89 per cento al sud e nelle isole. Negli ultimi 10 anni, la regione più colpita in senso assoluto è stata l’Emilia Romagna con 363 decessi, seguita da Toscana (351), Lazio (335), Campania (289), Veneto (286), Piemonte (278) e Lombardia (245), mentre, fra quelle meno colpite, si confermano il Molise (9), la Valle d’Aosta (14) e la Basilicata (17). Le regioni nelle quali sono stati sequestrati i maggiori quantitativi di eroina sono Lazio, Lombardia, Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, e Campania, mentre quelle con i quantitativi inferiori sono Valle d’Aosta e Molise con meno di 1 chilogrammo. Le regioni nelle quali sono stati sequestrati i maggiori quantitativi di cocaina sono Calabria, Sicilia, Veneto, Toscana, Campania, Lazio e Lombardia; quelle con i quantitativi più limitati sono Molise, Basilicata e Umbria. Le regioni nelle quali sono stati sequestrati i maggiori quantitativi di hashish sono Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana e Campania, mentre quelle con i quantitativi inferiori sono Valle d’Aosta, Basilicata e Molise. Le regioni nelle quali sono stati sequestrati i maggiori quantitativi di droghe sintetiche in polvere sono Lombardia, Toscana, Lazio e Emilia Romagna. La regione Lazio, con un totale di 138 minori coinvolti nel traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, emerge, in termini assoluti, rispetto alle altre. È seguita da Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Sicilia, Sardegna e Emilia Romagna”.

Insomma un quadro non roseo per la regione Toscana in materia di sostanze stupefacenti.

 

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