Messi o Mbappè? Cresce la febbre per la finale mondiale. Nei precedenti iridati due vittorie a una per l’Albiceleste

L'ultimo match è finito 4-3 per Le Bleus agli ottavi di finale di Russia 2018. È allarme influenza in casa transalpina. Intanto il Marocco presenta ricorso per due presunti rigori negati in semifinale

Da qui a domenica tutto sarà incentrato sulle scommesse: chi vincerà fra Francia e Argentina nella finale di Doha?
I bookmakers dicono più Messi che Mbappe, ma molto dipenderà dalle condizioni mentali e fisiche con cui arriveranno le due formazioni alla sfida e, come spesso succede, dagli episodi.

Di certo c’è che si tratta di uno scontro inedito nell’ultimo appuntamento di un mondiale. Da una parte i campioni in carica guidati da Didier Deschamps, dall’altra i sognatori argentini di Lionel Scaloni vogliosi di tornare a scrivere una nuova pagina della propria storia. Una sfida che promette spettacolo tra due squadre di alto tasso tecnico, infiammata ancora di più dal testa a testa tra i capocannonieri del torneo (5 gol a testa) e compagni di squadra al Psg, Lionel Messi e Kylian Mbappe. Per la Francia si tratta della seconda finale consecutiva dopo quella di Russia 2018 vinta 4-2 contro la Croazia, mentre per l’Argentina l’ultima finalissima disputata fu quella di otto anni fa in Brasile e persa 1-0 con la Germania ai supplementari (gol decisivo di Mario Gotze).

Nel complesso Les Bleus giocheranno la quarta finale della loro storia mentre l’Albiceleste la sesta: in bacheca al momento ci sono due titoli per entrambe. Tra le due nazionali solo tre precedenti nei campionati del mondo. Nel 1930, durante la prima edizione dei Mondiali Fifa, l’Argentina vinse contro la Francia nella gara della fase a gironi, imponendosi 1-0 grazie alla rete nel finale di Luis Felipe Monti, attaccante che la Juventus portò in Italia proprio dopo quella rassegna iridata. In quell’edizione i sudamericani giunsero in finale, ma persero 4-2 proprio contro gli uruguaiani padroni di casa. Il secondo incrocio fu quello del 1978, anno in cui l’Albiceleste conquistò il primo titolo della storia di fronte al proprio pubblico. Contro la Francia arrivò un altro successo sempre in una gara della fase a gironi: 2-1 firmato da Daniel Passarella su rigore e Leopoldo Luque, mentre a nulla servì il momentaneo pareggio di Michel Platini. I galletti non passarono quel girone, mentre gli argentini arrivarono fino in fondo trionfando contro l’Olanda. Il terzo ed ultimo scontro diretto, prima che vada in scena quello di domenica, è il più recente: dalla fase a gironi però passiamo agli ottavi di finale, quelli di Russia 2018, in cui la Francia ebbe per la prima volta la meglio sull’Argentina grazie ad un pirotecnico 4-3. Aprì la sfida un un rigore di Antoine Griezmann, Angel Di Maria e Gabriel Mercado ribaltarono tutto a cavallo dell’intervallo, poi un super gol di Benjamin Pavard e la doppietta di un’allora 19enne Kylian Mbappe chiusero il discorso. Il gol argentino in pieno recupero di Sergio Aguero servì a pochissimo. La cavalcata francese poi si chiuse con il titolo conquistato battendo la Croazia in finale.

Argentina – Francia resta, comunque, la sfida fra Messi e Mbappè. Cinque gol a testa, un Mondiale da protagonisti e un sogno condiviso: alzare al cielo la Coppa del mondo. Da una parte sarebbe il secondo trionfo consecutivo per il giovane fenomeno Kylian Mbappe, dall’altra il primo in assoluto e l’autentica ciliegina sulla torta di una carriera straordinaria per la leggenda Lionel Messi. I due compagni del Paris Saint Germain  in verità non si amano. Seppur al momento le acque sembra si siano calmate, l’astio tra Messi e Mbappe iniziò al momento della firma del maxi rinnovo con il club parigino da parte del francese, quando ormai il suo passaggio al Real Madrid sembrava cosa fatta. Poi ci si è messo di mezzo anche il rapporto sicuramente piu’ fraterno tra l’argentino e Neymar, che con Mbappe non si è mai trovato a livello di amicizia. Qualche scricchiolio tra campo e spogliatoio, ma alla fine tutti insieme hanno dimostrato di saper convivere per il bene della squadra. Ora il.più giovane e il più ‘anziano’, due extra terrestri di generazioni diverse, si ritroveranno faccia a faccia a battagliare per la storia: Mbappe si è già preso la gloria a Russia 2018 mettendo a segno 4 gol, ma punta a ripetersi per mettere in bacheca il secondo mondiale a soli 24 anni (li compirà il 20 dicembre); Messi invece, dopo la delusione della finale persa con la Germania in Brasile nel 2014, vuole aggiungere al suo glorioso palmares l’unica coppa che manca, quella più importante.

Sarà il polacco Szymon Marciniak ad arbitrare domenica la finale mondiale fra Argentina e Francia. Con lui gli assistenti di linea Pawel Sokolnicki e Thomas Listkiewicz, quarto uomo lo statunitense Ismail Elfath, al Var Tomas Kwiatowski e Juan Soto, per il fuorigioco semi-automatico Kyle Atkins, come supporto Var ci sarà invece il messicano Fernando Guerrero. Marciniak, 41 anni, in questa edizione ha già diretto due gare, Francia-Danimarca nella fase a gironi e l’ottavo Argentina-Australia. Internazionale dal 2011, in carriera ha diretto la finale degli Europei under 21 del 2015 Svezia-Portogallo e la Supercoppa Europea del 2018 fra Real e Atletico Madrid. La finale per il terzo posto in programma invece sabato sera fra Croazia e Marocco è stata affidata al qatariota Abdulrahman Al Jassim.

Dal punto di vista dei ritiri è più movimentata la vigilia francese. È allarme influenza come riporta Le Figaro, quotidiano francese che considera i casi risalenti ai giorni scorsi con Adrien Rabiot e Dayot Upamecano. Se il centrocampista juventino era stato costretto a rimanere in albergo saltando la semifinale contro il Marocco, il difensore del Bayern si era invece accomodato in panchina senza prendere parte al match dopo avere avuto febbre e mal di gola. Lui come il compagno di club Kingsley Coman, spettatore del 2-0 dei Bleus che ha regalato la seconda finale mondiale consecutiva. Come scrive Le Figaro, Coman non sarebbe stato al meglio a causa di alcuni sintomi influenzali emersi nelle ore precedenti a Francia-Marocco. Insomma, una situazione che va monitorata a tre giorni dalla finalissima: il virus va contenuto e tra i giocatori sono aumentate le precauzioni. Come ha raccontato Aurelien Tchouameni, nel ritiro dei Bleus è ricomparso il gel idroalcolico per igienizzare le mani: “Speriamo che tutti stiano bene per la prossima partita. È una finale e vogliamo avere tutte le nostre forze presenti”. Jules Koundé ha invece assicurato che non c’è preoccupazione in casa Francia: “Le temperature sono scese a Doha in questi giorni. Certo, si tratta di stati febbrili e stiamo molto attenti. Ma quando i giocatori fanno molti sforzi diventano più sensibili a ciò che può essere virale. Ci siamo premuniti dopo quanto successo con Upamecano e Rabiot”. Dello stesso avviso il ct Didier Deschamps: “Non c’è particolare preoccupazione per una possibile epidemia. Sono casi di febbre dovuti agli effetti dell’aria condizionata negli stadi e nei vari ambienti, acuiti dagli sforzi sul campo. Certo, ormai siamo sensibili a tutto ciò che è virale e abbiamo preso le dovute misure”.

Riguardo agli indisponibili, il ct dei Bleus aveva spiegato: “Upamecano non era disponibile al 100%, ha avuto tre giornate complicate ed era ancora febbricitante nella giornata di mercoledì. Rabiot è invece stato male poco dopo ed è rimasto in albergo. Avendo quattro giorni di tempo dovrebbe essere a disposizione per la finale”. La Nazionale francese non si dice preoccupata della situazione e, secondo Le Figaro, non si tratterebbe di Covid. Come da disposizioni della Fifa va specificato che non sono previsti i tamponi, declassati a test non obbligatori, senza che vengano divulgati gli esiti per motivi di privacy.

Sugli altri fronti è il giorno delle dimissioni dal Portogallo di Fernando Santos, cinque giorni dopo l’eliminazione ai quarti di finale della Selecao per 1-0 contro il Marocco. Lo ha annunciato la federazione portoghese. Le due parti hanno raggiunto un accordo “per concludere un percorso di grande successo iniziato nel settembre 2014”, ha dichiarato l’Fpgf, la cui dirigenza “avvierà ora il processo con l’obiettivo di scegliere il prossimo allenatore nazionale”, si legge in un comunicato. “Me ne vado con un sentimento di enorme gratitudine. Quando si guida un gruppo, si devono prendere decisioni difficili. È normale che non tutti siano contenti delle scelte che ho fatto”, ha dichiarato Fernando Santos in un video pubblicato sul sito della federazione. Il 68enne allenatore portoghese aveva detto sabato scorso, a proposito dell’ultima partita di Coppa del Mondo, che non aveva intenzione di dimettersi, ma la stampa locale sosteneva da diversi giorni che la dirigenza dell’Fpf volesse accorciare il suo. mandato, che sarebbe dovuto durare fino a Euro 2024.

Per chiudere la polemica ufficiale del Marocco dopo la semifinale con la Francia. I Leoni dell’Atlante puntano il dito contro la direzione di gara del messicano Cesar Ramos. La Federazione marocchina ha così presentato un reclamo alla Fifa, lamentandosi della mancata concessione di due rigori: il primo per un’entrata di Theo Hernandez su Sofiane Boufal al 27′, col calciatore marocchino ammonito, mentre l’altro episodio riguarda una trattenuta ai danni di Selim Amallah durante gli sviluppi di un calcio d’angolo nella ripresa. Per la Federazione marocchina si tratta di due rigori.”indiscutibili” e si dice “meravigliata” del mancato intervento del Var.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Toscana in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.