Scritta antisemita su un banco del mercato a Livorno: la condanna del console di Israele e della Cgil

10 settembre 2022 | 07:00
Share0
Scritta antisemita su un banco del mercato a Livorno: la condanna del console di Israele e della Cgil

Marco Carrai: “Gesto gravissimo”. Fabrizio Zannotti: “Non dobbiamo abbassare la guardia”

“Ebreo”: la scritta è comparsa sulla saracinesca di un banco al mercato d Livorno. 

Il console di Israele per la Toscana Marco Carrai condanna il gravissimo episodio di antisemitismo: “Imbrattare un banco del mercato con la stella di David impiccata – spiega – fa definitivamente capire per chi ancora non lo avesse capito che antisemitismo e anti Israele sono la stessa faccia della medaglia. Una medaglia che deve essere condannata senza sè e senza ma per essere estirpata dalla società. Estirpare il male è l’unico modo per costruire una società più giusta. Speriamo che non si debba ripetere l’irripetibile perché finalmente riparta un moto sociale contro tutto questo. Infatti non è più il tempo delle condanne generali ma di un moto sociale che combatta tutto questo. Troppi fatti e atti antisemiti sono  accaduti ultimamente In Toscana. La memoria non deve dimenticare perché la storia non si ripeta. Il mio pensiero va all’antica comunità ebraica di Livorno che ebbe in quella città un luogo libero e oggi si ritrova aggredita”.

“Un atto sconcertante, ricordiamoci quello che diceva Primo Levi – commenta Fabrizio Zannotti segretario generale della Cgil labronica che esprime rabbia e sdegno –. Episodi del genere non devono essere affatto sottovalutati. L’auspicio è che le autorità competenti facciano chiarezza il prima possibile. I folli anni del nazifascismo hanno rappresentato uno dei periodi più bui e tristi della storia umana. Qualsiasi atto inneggiante o semplicemente ammiccante agli ideali di quell’ideologia criminale dev’essere stroncato sul nascere. E’ una battaglia culturale e civile. Una battaglia che vede ogni giorno in prima linea le compagne e i compagni della Cgil. Non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia”