Tamponi Covid falsi per non fare il vaccino e avere il greenpass: indagato il primario del pronto soccorso

Dieci le perquisizioni domiciliari a carico di altrettanti indagati, tra infermieri, medici e parenti
Indagato dai carabinieri il direttore del pronto soccorso di un ospedale della provincia di Grosseto e un medico dello stesso ospedale.
L’indagine, finita oggi (9 marzo) è durata tre mesi.
Dieci le perquisizioni domiciliari a carico di altrettanti indagati, tra infermieri, medici e parenti di tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver falsificato documentazione sanitaria dei tamponi Covid-19.
Sottoposti a sequestro preventivo, al ministero della salute, i green pass degli indagati.
Il direttore del pronto soccorso grossetano, secondo l’accusa, sfruttando la propria posizione dirigenziale, in concorso con alcuni dei suoi sanitari, attestava falsamente vari accessi al oronto soccorso sia del direttore stesso, che dei suoi familiari, tutti sprovvisti di vaccinazioni contro il Covid-19, accettando tamponi molecolari provenienti dall’esterno, certificandone invece l’avvenuta esecuzione all’interno del nosocomio.
Tutti i tamponi, poi risultati positivi, permettevano loro di ottenere la guarigione dalla falsa malattia ed il conseguente rilascio del green pass, e quindi continuare ad esercitare la professione sanitaria.
I carabinieri hanno dato esecuzione a due provvedimenti della misura cautelare dell’interdizione dall’esercizio dell’attività medica nei confronti del direttore e di un medico suo collaboratore.
Alle attività hanno partecipato 15 carabinieri del comando provinciale di Grosseto.
“La direzione della Asl Toscana sud est venuta a conoscenza delle indagini preliminari della procura della Repubblica e dei carabinieri a carico di due medici e di altri indagati tra il personale sanitario, conferma la sua completa fiducia nella Magistratura a cui ha fornito la massima collaborazione – si spiega in una nota – e continuerà a farlo. Si tratta di casi isolati che non devono macchiare la lealtà e il rispetto delle norme che centinaia di professionisti della Asl ogni giorno mettono in campo con grande spirito di sacrificio per garantire la salute di tutti. L’azienda informa anche che è stata aperta una indagine interna per individuare i risvolti disciplinari a carico del personale coinvolto. L’auspicio della direzione è che le indagini della magistratura accertino tutte le eventuali responsabilità nel minor tempo possibile”.