Elezioni regionali, la guida al voto: una sola scheda per governatore e Consiglio
È possibile votare per un presidente e una lista non collegata, il cosiddetto voto disgiunto. Preferenze, obbligatoria l’alternanza di genere
I toscani saranno chiamati alle urne per eleggere presidente e consiglieri regionali domani (12 ottobre) dalle 7 alle 23 e lunedì 13 dalle 7 alle 15. Due giorni come nel 2010 e 2020, uno in più rispetto al 2015. Lo scrutinio si svolgerà nel pomeriggio del lunedì.
Nelle sezioni elettorali – 3922 in tutta la Toscana, quattordici in meno rispetto al 2020 – presidenti, segretari e scrutatori, che sono oltre ventitremila, saranno comunque al lavoro fin da oggi, per autenticare le schede e attrezzare i seggi.
A votare occorrerà presentarsi con un documento di identità e la tessera elettorale. Se smarrita, un duplicato può essere richiesto in Comune. Gli uffici elettorali di ciascun Comune saranno per questo aperti anche domenica.
All’ultima revisione a fine settembre erano 3.007.106 gli elettori iscritti nelle liste (quasi ventiduemila in più rispetto a cinque anni fa), tra cui oltre diciassettimila diciottenni e 203 mila toscani residenti all’estero e iscritti all’Aire (203.242 per la precisione al 30 giugno scorso, pari al 6,75 per cento dell’intero elettorato).
Una scheda ma due voti
Ci sarà una sola scheda, di colore arancione, ma due sono i voti: uno per il presidente, l’altro per una delle liste in appoggio e dunque per la composizione della futura assemblea regionale. Due voti che possono essere anche disgiunti, come già si poteva fare dal 2010.
Sulla scheda i simboli sono incolonnati sulla sinistra e, a fianco, è indicato il candidato presidente collegato, il cui nome, in caso di coalizione, si trova all’interno di un rettangolo ampio corrispondente alle liste che lo sostengono. Accanto ad ogni simbolo si trova sulla scheda l’elenco dei candidati consiglieri della circoscrizione con una casella a fianco da contrassegnare per indicare la preferenza. Di circoscrizioni ce ne sono tredici in tutta la Toscana: quattro per la città metropolitana fiorentina e una per ciascuna altra provincia.
I nomi dei candidati consiglieri, come l’ordine delle liste, variano da circoscrizione a circoscrizione. Non era obbligatorio neppure presentarsi in tutte: a ciascana lista per essere ammessa ne bastavano nove. In questa tornata elettorale tutte le liste sono comunque presenti in ogni circoscrizione.
Il voto disgiunto, possibile dal 2010
Il voto ad una lista automaticamente si trasferisce al candidato presidente. Se invece un elettore indica solo il candidato presidente, il voto non andrà a nessuno dei partiti o dei movimenti che lo sostengono. È possibile anche votare il candidato presidente di uno schieramento e un partito di una diversa coalizione (il cosiddetto voto disgiunto per l’appunto). Lo si può fare indicando anche uno o due aspiranti consiglieri.
Le preferenze, uomo e donna se due
Tornate nel 2015, rimangono infatti le preferenze: ovvero la possibilità di votare per uno o due candidati consiglieri di una stessa lista anziché su elenchi bloccati, salvo nel caso del listino regionale (possibilità consentita dalla legge ed utilizzata, nell’attuale tornata elettorale, solo da Pd e Lega). Se la lista raccoglie un numero sufficiente di voti per entrare in Consiglio regionale i candidati del listino regionale bloccato – tre per il Pd e uno per la Lega – saranno i primi ad essere eletti: i loro nomi non sono riportati sulla scheda, ma sono presenti nei manifesti ufficiali delle elezioni. Sulla scheda, in presenza di listino bloccato, sotto il simbolo è riportata la dicitura lista regionale presente.
Tutti gli altri nomi dei candidati di collegio sono riportati e basterà spuntare la casella. Nel caso un elettore esprima due preferenze, una dovrà riguardare un candidato uomo e l’altra una candidata donna (o viceversa), naturalmente tutti e due sempre della medesima lista. Nel caso di assenza di alternanza di genere la seconda preferenza in ordina di lista sarà annullata. Con oltre tre nomi indicati tutti i voti di preferenza saranno annullati. I consiglieri eventualmente nominati assessori dovranno dimettersi e saranno sostituiti dai primi non eletti.
Ballottaggio, solo se nessuno al 40 per cento
Si vota con la possibilità di un turno di ballottaggio, da svolgersi a distanza di due settimane: tra le Regioni la Toscana è l’unica che lo prevede. Ma a differenza della regola che riguarda le elezioni comunali, dove la soglia sotto cui si ricorre al ballottaggio è il 50 per cento più uno dei votanti, nel caso delle regionali toscane l’eventualità si concretizzerà solo se nessun candidato presidente raccoglierà almeno il 40 per cento dei voti validi. La possibilità di un turno suppletivo è stata introdotta nel 2015.
Al ballottaggio si presentano i due candidati più votati. Tra il primo e il secondo turno non sono ammessi ulteriori collegamenti tra le liste: le coalizioni rimangono invariate. Cinque anni fa Eugenio Giani, candidato del centrosinistra, raccolse al primo turno il 48,62 per cento dei consensi contro il 40,46 per cento di Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra. Alle urne si recò il 62,6 per cento degli elettori, un’affluenza più alta e in controtendenza rispetto al 2015 (quando fu il 48,28 per cento, la più bassa di sempre).
La nuova giunta
I risultati dello scrutinio saranno pubblicati in tempo reale sul sito della Regione attraverso il portale nazionale Eligendo. Si tratta comunque di risultati ufficiosi: quelli ufficiali arriveranno dopo che i tribunali avranno esaminato e riletto i verbali di tutte le sezioni elettorali toscane. Spetterà alla Corte di appello proclamare il nuovo presidente: di solito nei dieci giorni successivi. A quel punto ci saranno altri dieci giorni per convocare la prima seduta del consiglio regionale e in quell’occasione il neo presidente comunicherà i componenti della nuova giunta, che nella legislatura in corso ha contato otto assessori (quattro donne e quattro uomini).
Il voto all’estero e dei fuori sede
I toscani all’estero che vorranno votare per eleggere il nuovo presidente della Regione e il futuro consiglio regionale dovranno per forza tornare in Toscana per farlo. Sono circa 203mila gli elettori sparsi nei cinque continenti su poco più di tre milioni di toscani chiamati complessivamente alle urne il 12 e 13 ottobre.
Spostarsi è l’unico modo per esercitare il proprio diritto – il voto per corrispondenza è possibile solo per politiche e referendum – e farlo dai continenti più lontani è più complicato.
Per chi sarà nella possibilità di tornare, sono previsti comunque rimborsi: almeno per chi vive stabilmente fuori Italia ed è iscritto all’Aire, l’Anagrafe dei residenti all’estero. Per i toscani residenti all’estero che torneranno nei dieci giorni prima delle elezioni, votando s’intende e dimostrando di averlo fatto, e ripartiranno nei dieci giorni successivi – ovvero arriveranno non prima del 3 ottobre e se ne andranno entro il 23 ottobre – saranno garantiti 103 euro (se in arrivo da un paese europeo) e 206 euro (se provenienti da un altro continente). La somma sarà erogata direttamente dal Comune e va richiesta all’ufficio elettorale.
Chi si sposterà con la propria auto non pagherà l’autostrada (ma solo dal quinto giorno prima del voto ai successivi cinque per il viaggio di ritorno).
Italiani e toscani all’estero
Gli italiani che vivono all’estero, secondo i dati provvisori in possesso di Istat erano al 31 dicembre 2024 sei milioni e 382 mila, quasi un milione e centomila persone in più rispetto al 2018, in crescita di 243 mila (4%) rispetto all’inizio del 2024. Un dato che – al netto di nascite, decessi e rimpatri – evidenzia un’impennata significativa degli espatri (156 mila, + 36,5% sul 2023) parzialmente attribuibile, probabilmente, all’entrata in vigore della legge che prevede sanzioni per gli italiani che soggiornano all’estero per oltre dodici mesi e non si iscrivono nei registri dell’Anagrafe italiana dei residenti all’estero. Gli italiani all’esterno vivono per lo più in Europa (54%), mentre il 40,9% in America. Argentina e Germania sono i paesi che contano le comunità più numerose. Poco meno di un italiano residente all’estero su tre è nato in Italia.
I toscani che risiedono fuori Italia sono 226.732 (dati aggiornati ad aprile 2025), che è circa il 6,19 per cento di tutta la popolazione toscana (pari a 3 milioni e 663 mila persone). Sono più dei residenti del comune di Prato e in crescita. Nel 2023 infatti i toscani all’estero erano poco più di 214mila e molti meno, 179.711, a dicembre 2018. In venti anni gli italiani all’estero sono raddoppiati e i toscani ancora di più, visto che nel 2004 erano circa 91 mila. In 5.574 hanno lasciato la regione nel 2023.
Le maggiori presenze si continuano a contare in Brasile, Argentina e a seguire Regno Unito, Svizzera, Francia, Germania e Stati Uniti seguita dalla Spagna, meta negli ultimi anni di una nuova emigrazione europea dove vivono più di diecimila toscani. In numeri assoluti le province di Lucca e Firenze sono i territori che contano più emigrati e dunque più elettori fuori Italia: più di cinquantamila a Lucca (un settimo, oltre il 14 per cento, dell’intero corpo elettorale) ed oltre 37 mila nella provincia fiorentina, seguita da Livorno (26 mila) e Massa-Carrara (quasi 19 mila).
Agevolazioni anche per chi vive altrove in Italia
Non solo i toscani all’estero possono comunque contare su rimborsi, se tornano a casa per votare. Chi vive per lavoro o studio altrove in Italia potrà usufruire di tariffe agevolate sui treni, con sconti tra il 60 e il 70 per cento a seconda del tipo di treno e della compagnia (dal 3 al 23 ottobre) e sconti anche sui viaggi in aereo (Ita Airways per voli su Firenze offre riduzioni di 40 euro a tratta per chi arriva dal 5 ottobre e riparte entro il 20). Sarà sufficiente mostrare la tessera elettorale: al ritorno debitamente timbrata per attestare il voto avvenuto. Agevolazioni sono previste anche per i trasporti marittimi.


