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Emergenza sanità, confronto fra l’ordine dei medici di Firenze e i candidati al parlamento

19 settembre 2022 | 12:15
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Emergenza sanità, confronto fra l’ordine dei medici di Firenze e i candidati al parlamento

Il presidente Dattolo: “Impegnatevi perché il settore rimanga pubblico. Non sopporteremo più forme di privatizzazione”

Dagli organici ridotti all’osso alla necessità di assunzioni di medici e infermieri dal rafforzamento della sanità territoriale al ruolo delle Uca (ex Usca). Su questo e molto altro l’Ordine dei medici di Firenze si confronterà con i candidati al parlamento, per parlare delle emergenze sanitarie. L’appuntamento è per questo mercoledì (21 settembre) dalle 20 alle 23 nella sede dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Firenze.

Il presidente dell’ordine Pietro Dattolo si confronterà con Federico Gianassi (Pd, Sinistra italiana e Verdi), Angela Sirello (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia), Lucia Annibali (Azione e Italia viva), Andrea Quartini (Movimento 5 stelle), Stefano Cecchi (Unione popolare), Vera Balsimelli (Italexit), Nicola Formisano (Alternativa per l’Italia), Corso Sottili (Pci), Massimo Orlandini (Italia sovrana e popolare).
Il programma: dalle 20 alle 20,30 arrivo dei partecipanti e buffet di benvenuto; dalle 20,30 alle 20,45 saluti del presidente Dattolo; dalle 20,45 alle 23 i candidati si presentano.

“Vogliamo portare all’attenzione della politica le problematiche del nostro mondo, la situazione e le necessità di medici e infermieri ci sembrano poco presenti nei programmi e nelle manifestazioni dei vari candidati, non vorremmo che i politici si stiano dimenticando degli eroi della sanità – avverte Dattolo – Chiunque vinca, qualsiasi governo si formi dopo le elezioni nessuno si deve dimenticare del mondo della sanità:  imprescindibile la tutela del sistema sanitario nazionale e regionale, universale e gratuito per tutti. Non sopporteremo forme più o meno aperte di privatizzazione, quindi l’impegno per tutti i candidati a battersi affinché il sistema sanitario rimanga accessibile a tutti”.

“Servono finanziamenti ad hoc per il personale, bisogna investire in assunzioni e formazione, vanno riviste le retribuzioni che devono essere adeguate alle professionalità e al gravoso impegno che medici e infermieri profondono ogni giorno negli ospedali e pronto soccorso. Dunque – conclude Dattolo – condizioni garanzia per coloro che lavorano in luoghi estremamente affollati e stressanti come, in particolare, i pronto soccorso”.

Sul tavolo le principali criticità ed emergenze sanitarie. Organici ridotti all’osso e necessità di assunzioni di medici e infermieri visto che nel giro di pochi anni, nella nostra regione, mancheranno circa 4mila medici. Va rafforzata la sanità territoriale per limitare gli accessi ai pronto soccorso, serve, dunque, accelerare il percorso sulle case della salute e gli ospedali di comunità.

C’è poi il fondamentale ruolo che le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) hanno svolto durante la pandemia, create per bussare a casa dei pazienti malati di Covid per effettuare tamponi e fare le prime diagnosi e cure. Usca trasformate adesso in Uca (unità di continuità assistenziale). Senza dimenticare il problema di fondo della sanità toscana e italiana: la professione medica sta diventando poco allettante per i giovani che intraprendono il percorso universitario. Da un’indagine condotta dall’istituto Piepoli e commissionata dalla Federazione degli ordini dei medici, quasi 1 giovane medico su 3 si dice pentito della propria scelta lavorativa. Negli ultimi 3 anni, causa turni massacranti e grande stress, 8mila medici hanno lasciato gli ospedali.

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