Capecchi (Fdi): “Il Consorzio di Bonifica come giustifica l’aggravio di spesa annuale di 480mila euro, pagato dai contribuenti?”

Interrogazione in Regione

“Già nel 2021 avevamo denunciato la smobilitazione delle sedi sul territorio pistoiese del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno ed il pericolo che l’operazione di accentramento a Firenze, con l’affitto di una mega sede per quasi mezzo milione di euro, generasse uno scompenso finanziario a carico del Consorzio e quindi a carico dei contribuenti. Era stato annunciato che la nuova sede nel capoluogo di regione sarebbe stata pagata con gli affitti delle vecchie sedi. In realtà, dagli atti pubblicati sul sito del Consorzio, emerge come questa operazione non sia andata a buon fine visto che, ad oggi, sulle tasche dei contribuenti pesano circa 480mila euro in più di spese per la nuova sede. Infatti, nel 2020 il Consorzio aveva speso 58 mila euro mentre nel 2021 ne ha spesi ben 526 mila per contratti di locazione per il centro direzionale a Firenze. Per la zona pistoiese ci sono stati due bandi di interesse che hanno visto solo una risposta parziale sul Comune di Agliana perché l’area non appare idonea ed è soggetta a rischio idraulico”. Lo dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, vicepresidente della commissione ambiente e territorio.
Presenteremo un’interrogazione alla Regione per chiedere conto al Consorzio di questo scompenso finanziario. Il Consiglio regionale aveva dato indirizzo alla Giunta di rinviare l’operazione di locazione per evitare uno scompenso di 480mila euro. Vorremmo anche capire se l’assessore Monni è disponibile, non solo a fare conferenze stampa, ma anche a parlare nelle sedi dovute, come la Commissione ad esempio, del merito dei problemi che riguardano il territorio di Quarrata e di quello di altri comuni del pistoiese -sottolinea Capecchi L’assessore Monni, infatti, pare essersi prestata ad un’apertura in grande stile della campagna elettorale, visto che per l’ennesima volta ha rivenduto interventi idraulici realizzati nell’arco di dieci anni, opere che non sono da accogliere con toni trionfalistici visto che la sicurezza idraulica non è mai assoluta. Ha voluto mettere il cappello su interventi preparati, seppur con ritardo, da altri”.

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