Assessorato alla cultura, Sacchi si dimette per entrare nella giunta Sala

Deleghe ad interim al sindaco Nardella. Sacchi: "Ho dato tutto me stesso e porterò questa esperienza formativa incredibile con me, continuando a collaborare con Firenze da lontano”

L’assessore alla cultura, moda, design e relazioni internazionali Tommaso Sacchi si è dimesso per entrare, da domani (mercoledì 13 ottobre), nella giunta di Beppe Sala a Milano. Le sue deleghe sono state assunte dal sindaco Dario Nardella ad interim.

“Tommaso Sacchi è stato con me come capo segreteria per 5 anni, poi assessore per due anni e mezzo – ha dichiarato il sindaco Nardella – e posso dire che è stata una scommessa vinta prima sotto profilo tecnico e poi politico amministrativo. Del resto la sua chiamata a Milano, avvenuta in maniera condivisa, è il riconoscimento del buon governo della città e della qualità delle nostre politiche culturali. Sono ovviamente dispiaciuto sul piano umano ma considero questo non un addio ma un’opportunità di crescita del rapporto tra Firenze e il capoluogo lombardo”.

“In questi anni – ha continuato il sindaco – Firenze è stata dichiarata prima città in Italia per attività culturali, prima in vivacità culturale tra le città europee di medie dimensioni, prima in spesa pubblica culturale: sono tre medaglie d’oro che ci sentiamo addosso e che dimostrano come la città in questi anni abbia corso tra mostre, esposizioni pubbliche, investimenti in nuove strutture, a partire dal museo della lingua, nelle fondazioni della Pergola e del teatro del Maggio musicale fiorentino”.

A proposito di Pergola, il sindaco ha annunciato che temporaneamente Sacchi rimarrà presidente, d’intesa con i soci, il presidente della Regione e di Fondazione Cassa di risparmio Firenze e con il sindaco Sala. Inoltre il sindaco ha annunciato a breve un incontro con tutte le associazioni culturali cittadine per un momento di confronto, la prossima visita della commissaria europea alla cultura Marija Gabriel e le celebrazioni per il 50esimo anniversario Unesco che si terranno proprio a Firenze.

“Ho deciso di tenere la delega alla cultura – ha concluso – perché ritengo fondamentale avere una transizione senza strappi: per ora sarò concentrato nel mantenere la continuità grazie alla dirigente Gabriella Farsi e tutta la struttura amministrativa, di recente arricchita di due nuove figure apicali, senza tralasciare nulla”.

Sacchi ha ringraziato i due sindaci per la fiducia accordata in passato e futura e tutto lo staff. “Lascio un’impostazione solida – ha sottolineato -: un’attenzione viscerale verso l’arte e le produzioni contemporanee, un sistema di contribuzione triennale alle associazioni culturali per dare maggiore continuità al loro operato, la riapertura di una ventina di spazi dismessi e ora rigenerati e dedicati in via prioritaria proprio alla cultura, dalla Manifattura tabacchi al memoriale di Auschwitz, dal teatro Niccolini alla Palazzina indiano arte. Ho dato tutto me stesso e porterò questa esperienza formativa incredibile con me, continuando a collaborare con Firenze da lontano”.

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