Anche la montagna nei progetti del Recovery Plan. L’onorevole Buratti: “Grazie al Pd”

Il parlamentare dem: "Deve essere una priorità per il nostro paese"

Anche la montagna, e le aree interne, nei progetti del Recovery Plan. È ciò che è emerso dal voto col quale il parlamento ha varato la relazione sulla proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) approvata con i voti favorevoli della maggioranza che sostiene il governo Draghi.

“La montagna deve essere una priorità per il nostro paese- commenta l’onorevole Umberto Buratti . La cura e la valorizzazione della montagna sono aspetti fondamentali per migliorare la qualità della vita chi vi abita, implementare servizi, generare opportunità di lavoro e creare economia. Gli investimenti sulla sicurezza della montagna, sulla manutenzione di boschi e selve, sul recupero di percorsi ambientali e culturali devono essere prioritari. Sono necessari interventi strutturali che incentivino la presenza abitativa nelle zone montuose e devono essere attuati provvedimenti che sgravino burocrazia, procedimenti amministrativi e fiscali per chi vive nelle zone montuose e per chi vi investe”.

Nel documento, che stabilisce gli indirizzi fondamentali sui quali il governo entro il 30 aprile dovrà predisporre il piano Next Generation Ue, grazie agli emendamenti dei deputati del Partito Democratico sono stati inseriti importanti passaggi relativi ai temi della montagna, delle aree interne e delle zone colpite da spopolamento. Tra gli aspetti fondamentali inseriti, si evidenzia la necessità della valorizzazione dei territorio montani e delle aree interne, per attuare una nuova strategia per le aree montane e interne ai fini della riorganizzazione dei servizi, per accompagnare lo sviluppo sociale ed economico, e per contrastare i fenomeni di spopolamento e di denatalità, favorendo la cooperazione tra enti locali, e in particolare tra i piccoli comuni, utilizzando per i predetti territori il medesimo criterio di aggiuntività e di complementarietà stabilito per le aree terremotate.

Per interventi specifici territoriali nelle aree interne delpPaese, le risorse assegnate sono pari a circa 4,2 miliardi di euro. Centrale il tema della connessione internet e della digitalizzazione: nel documento è previsto che si proceda secondo una efficace agenda digitale per la montagna che risponda alle urgenze dei territori, in particolare per collegare in rete tra loro i comuni per telemedicina, teleassistenza, teledidattica e telelavoro, che oggi sono preclusi per mancanza di connettività ed adeguata velocità di connessione.

Alla voce turismo e cultura vengono previste risorse per la rigenerazione dei borghi, il rilancio del turismo sostenibile e la tutela e valorizzazione dei parchi, con il sostegno amministrativo a favore dei piccoli comuni per l’attuazione dei progetti. Previsto il Piano Nazionale Borghi al fine di promuovere il rilancio delle aree rurali e montane e contrastarne lo spopolamento, anche mediante incentivazione al recupero del patrimonio edilizio previsto dalla legge sui piccoli comuni. Di rilievo in tal senso anche la previsione dell’estensione del superbonus 110 per cento all’intero anno 2023, esteso anche ai fabbricati rurali oltre che ai centri storici come già ottenuto dal Pd in sede di legge di bilancio. Riportato infine alla cifra di 1,5 miliardi lo stanziamento per la prosecuzione ed estensione della strategia nazionale delle aree interne.

Un risultato molto importante, ottenuto grazie al lavoro dei parlamentari del gruppo del Pd che, con l’onorevole Umberto Buratti, hanno lavorato in queste settimane per il conseguimento di questo obiettivo di giustizia sociale e di eguaglianza che conferma come i divari territoriali e la necessità di politiche adeguate a colmarli siano stati al centro del lavoro del parlamento.

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