FdI: “Trasporto dei malati oncologici, è necessario cambiare”

25 maggio 2023 | 17:45
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FdI: “Trasporto dei malati oncologici, è necessario cambiare”

“I criteri Isee introdotti dalla Regione sono sbagliati, devono essere rivisti”

“I criteri introdotti dalla Regione a dicembre per il trasporto dei malati oncologici sono sbagliati e vanno cambiati”. A dirlo Alessandro Capecchi, consigliere di FdI al Palazzo del Pegaso al termine della seduta odierna della commissione Sanità dove è stato affrontato proprio questo tema, su cui Capecchi aveva a suo tempo presentato una mozione.

“Siamo contenti che la nostra battaglia stia portando a risultati tangibili perché, per stessa ammissione del direttore della sanità toscana Gelli, i nuovi criteri per il trasporto dei malati oncologici, come avevamo denunciato assieme alle associazioni di volontariato, non sono sostenibili e hanno determinato un crollo della domanda di trasporto. Prendiamo atto che la Regione intende considerare il trasporto dei malati oncologici non più servizio sanitario ma sociale; ma se prima era completamente gratuito, adesso hanno introdotto criteri dell’Isee che sono troppo stringenti. Inoltre le associazioni di volontariato ci avevano segnalato come il sistema dei voucher non stesse funzionando, negli ultimi giorni invece, come ha confermato il direttore Gelli, sembra che il sistema stia iniziando a funzionare”.

La sperimentazione andrà avanti fino al 1° settembre con le zone distretto e le Società della salute “ma occorre che queste ultime abbiano un congruo finanziamento per garantire i servizi, perché altrimenti si sposta solo il soggetto responsabile ma non si risolve il problema. Riprotocolleremo  la nostra mozione che sta per scadere ma, prendiamo atto che la maggioranza è disponibile a modificare radicalmente i criteri e l’eccesso di burocrazia introdotto a dicembre. Serve ancora un approfondimento su alcuni criteri (distanze da casa alla struttura sanitaria dove fare le cure, parametri dell’Isee, parenti automuniti e servizio Tpl) ma la rotta sembra invertita. A noi interessa arrivare ad una conclusione di questa vicenda ristabilendo un criterio di giustizia sociale per le migliaia di famiglie i cui cari si trovano ad affrontare cicli di chemio e radioterapia”.