“Fimer, si convochi il tavolo nazionale con la massima urgenza”

Regione e Comune scrivono al Governo: “Preoccupa la tenuta economica della società”
Una lettera al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e al sottosegretario Fausta Bergamotto per chiedere la “riconvocazione con massima urgenza del tavolo nazionale di crisi per azienda Fimer Spa”.
A inviarla Regione Toscana e Comune di Terranuova Bracciolini, con la firma di Valerio Fabiani, consigliere di Eugenio Giani per lavoro e crisi aziendali, e del sindaco Sergio Chienni. Una lettera in cui si denuncia l’incertezza che si sta determinando a seguito degli ultimi eventi tra i quali una nuova richiesta di concordato prenotativo presentata al Tribunale di Milano e l’accordo con un investitore. “Preoccupa in particolare la tenuta economica della società in questa fase, l’assenza di chiarezza sull’intero percorso e le continue divergenze interne alla governance aziendale”. Le istituzioni toscane definiscono “indispensabile una sede di garanzia quale solo il tavolo nazionale può mettere a disposizione, alla presenza degli organi societari e dei rappresentanti della proprietà oltre che delle organizzazioni sindacali”.
Sulla vicenda oggi è intervenuta anche la Cisl: “Abbiamo appreso delle dimissioni ufficiali dell’ingegner Bertazzini dal cda di Fimer e in maniera ufficiosa di un nuovo accordo tra azionisti/proprietà e il fondo Greybull, che da tempo sosteniamo possa essere una valida soluzione per il gruppo. Fimer però sta per morire, il tempo è finito. E il teatrino che anche stamani si evince da alcuni organi di stampa, con 2 membri del cda che non si dimettono e tengono così in ostaggio un intero territorio e 300 famiglia più l’indotto, è obiettivamente vergognoso”, dice il segretario della Fim Cisl Alessandro Beccastrini.
Preoccupato per l’andamento della vertenza anche il segretario generale del sindacato Ciro Recce, che si unisce a Beccastrini nel lanciare un appello alle istituzioni. “Chiediamo al Ministero di convocare immediatamente un tavolo per capire la situazione e alle istituzioni toscane di svegliarsi, Fimer o si salva adesso o mai più. Ci rivolgiamo anche al tribunale di Milano per chiedere che, attraverso i commissari, vigili attentamente sull’operato dell’attuale cda rimasto in carica. Qui ci sono precise responsabilità personali, non è il caso di una multinazionale che se ne va. Il fondo Clementy per noi non da sufficienti garanzie al gruppo e sarebbe bello capire le operazioni di tale fondo negli anni precedenti. Cercheremo in ogni modo di tutelare questa realtà, a questo punto anche e soprattutto legalmente”.