La sentenza discussa |
In Azienda
/

“Dalla Consulta un duro colpo all’intero settore”9

20 aprile 2023 | 16:15
Share0
“Dalla Consulta un duro colpo all’intero settore”9

Confagricoltura lamenta la bocciatura della legge sugli agriturismi. Ulmi (Lega): “Decisione prevedibile, maggioranza arrogante”

“Il no della Consulta è un colpo per l’intero settore agricolo. Gran parte delle aziende agricole vivono di attività connesse, tra cui gli agriturismi”.  A dirlo sono il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri e la presidente di Agiturist Toscana Daniela Maccaferri dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la legge regionale che permetteva di trasferire volumi esistenti su altri fondi.

“La norma regionale dava respiro al mondo agricolo, uno dei settori trainanti dell’economia toscana. Va considerata la trasformazione che stanno vivendo le aziende agricole e la necessità di recuperare molti fabbricati abbandonati, immagine che sicuramente non costituisce un bel biglietto da visita per la nostra regione – spiegano Neri e Maccaferri -. La legge regionale coniugava l’aspetto ambientale, sociale e la sostenibilità economica. Si sarebbero potuti recuperare piccoli spazi in più, utili soprattutto se si considera che, in un periodo così difficile, l’attività agrituristica è quella che consente alle imprese agricole di stare in equilibrio economico. In Toscana ci sono oltre 52mila aziende agricole e più di 4mila agriturismi molti dei quali a conduzione familiare, possiamo soltanto sperare che la norma bocciata dalla Consulta possa essere recuperata a livello nazionale”.

Dispiaciuto ma non sorpreso, invece il consigliere regionale della Lega Andrea Ulmi: “Fu fatta ritirare dal presidente Mazzeo per sovrapposizione una nostra proposta, su cui avevamo lavorato fianco a fianco con gli uffici tecnico legislativi del Consiglio e che, seppur nello stretto alveo della competenza legislativa regionale, siamo convinti sarebbe risultata costituzionalmente legittima. In questo caso credo che la posizione della maggioranza a trazione democratica, incurante delle perplessità e dei suggerimenti altrui, sia stata arrogante ed oggi viene pagata a caro prezzo dagli imprenditori agricoli”.