Toscana Energia, lavoratori e sindacati proclamano lo stato di agitazione

Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil: "Avvieremo anche una campagna informativa per coinvolgere le amministrazioni locali"

Decisioni unilaterali, carichi di lavoro, esternalizzazione di attività, carenza di personale: l’assemblea di lavoratori e lavoratrici di Toscana Energia insieme a Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil dichiarano lo stato di agitazione con un pacchetto di 24 ore di sciopero.

“È stata un’assemblea molto partecipata e ricca di interventi quella che si è svolta a Toscana Energia ieri (13 luglio). Le lavoratrici e i lavoratori, riuniti in videoconferenza, hanno dato noi mandato di mettere in atto una serie di iniziative per contrastare le decisioni unilaterali assunte dall’azienda, e per richiedere maggiore attenzione e risposte chiare sui temi legati all’organizzazione del servizio e all’occupazione – raccontano dai sindacati -. Molto dibattuta e criticata è stata l’annunciata decisione aziendale (da cui traspare la neanche troppo velata volontà di incrementare i già pesanti processi di esternalizzazione delle attività) di ridurre il numero dei lavoratori in reperibilità – lavoratori che intervengono in situazioni di pericolo o urgenza per la cittadinanza e il servizio – e di farlo unilateralmente, con una comunicazione aziendale, senza tenere in alcun conto le considerazioni fatte dai rappresentanti sindacali al tavolo di trattativa”.

“Considerazioni riguardanti la necessità di prestare la dovuta attenzione alla sicurezza e al rispetto di una turnazione sostenibile con adeguati periodi di riposo, ai carichi di lavoro tenendo in seria considerazione tutte le innumerevoli attività svolte in regime di reperibilità – proseguono dai sindacati -. In merito al ricorso massivo all’esternalizzazione di attività caratteristiche dell’attività di distribuzione del gas,  abbiamo ricordato come il fenomeno dell’appalto di attività sia spesso motivato solo dalla volontà di abbattere i costi e si accompagni per questo frequentemente alla riduzione della sicurezza e dei diritti e delle tutele per i lavoratori. L’accesa e partecipata discussione ha affrontato inoltre le tematiche – strettamente collegate alla reperibilità, al presidio delle attività amministrative, di staff e tecniche e al fenomeno delle esternalizzazioni – relative all’occupazione interna che è passata dai 444 dipendenti del 2018 ai 367 dipendenti e 5 dirigenti di oggi che, considerando anche i 51 dipendenti distaccati nel 2020 ad Italgas, danno l’immagine di un’azienda che si sta progressivamente svuotando di dipendenti e di funzioni a detrimento, secondo la valutazione dei sindacati, delle attività, della sicurezza e del territorio”.

“La forte carenza di personale, dovuta anche alla mancata sostituzione del turnover che si amplificherà ulteriormente nei prossimi mesi, risulta dimostrata dal fatto che l’azienda per coprire alcune funzioni ha deciso di accorciare il periodo di apprendistato e formazione prevista per i giovani apprendisti, scelta su cui abbiamo sempre manifestato i nostri pesanti dubbi – proseguono -. Per questi motivi e per sollecitare l’azienda a riprendere il confronto sui temi richiamati e sugli impegni assunti negli accordi in vigore, a partire dalla seria analisi dei fabbisogni occupazionali e del monitoraggio e verifica delle professionalità e attività distaccate ad Italgas e dei percorsi dei lavoratori interessati, l’Assemblea dei lavoratori di Toscana Energia ha dato mandato a noi di mettere in atto una serie di iniziative a partire dall’apertura dello stato di agitazione in prefettura per l’effettuazione di iniziative di sciopero (pacchetto di 24 ore)”.

“È stato inoltre deciso di avviare una campagna informativa per coinvolgere le Amministrazioni locali, ancora presenti nella compagine sociale di Toscana Energia con circa il 49% delle quote, della situazione aziendale su temi di importanza fondamentale per il futuro dell’azienda e per lo sviluppo del territorio visto che, proprio in merito al mantenimento dei livelli occupazionali e delle attività sul territorio toscano – concludono – si erano fatte parte attiva nel recente passato contribuendo all’impegno su questi temi assunto dall’Ad Burigana proprio in un incontro istituzionale alla presenza dei sindacati, impegno che oggi risulta disatteso”.

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