Sciopero in Piaggio: non confermati 4 lavoratori con contratto di apprendistato

"Farci spegnere la testa, piegare la schiena anche di fronte al capetto più insignificante, introiettare una esistenza di schiavi: è l’obiettivo dei dirigenti aziendali"

Si erano augurati di non perderne neppure uno (qui). Invece, alla Piaggio venerdì 15 luglio ci sarà uno sciopero di due ore alla fine di ciascun turno di tutti i lavoratori, fissi e precari, indetto dalla Rsu Sial Cobas poiché a 4 lavoratori con un contratto di apprendistato di 18 mesi non sarebbe stato confermato il contratto a tempo indeterminato, con conseguente licenziamento.

“Quattro lavoratori – spiegano le rappresentanze sindacali – con un contratto di apprendistato di 18 mesi sono stati licenziati alla scadenza contrattuale, invece che confermati a tempo indeterminato come loro diritto. Hanno lavorato in Piaggio, con contratti diversi, negli ultimi tre anni. Tecnicamente si dice recesso contrattuale, la sostanza è licenziamento. Per un motivo o per l’altro non sono entrati nelle grazie del padrone. I lavoratori licenziati che hanno provato a chiedere spiegazioni si sono sentiti rispondere che ‘se la sono cercata’, perché non si deve rispondere mai ad un operatore tecnico di zona, anche se è particolarmente pressante o aggressivo, perché non è bello dire ‘no’ ad una richiesta di straordinario, perché non si può confermare chi ha avuto una contestazione disciplinare con anche una sola ora di multa.

Questi licenziamenti, come le discriminazioni nelle conferme dei lavoratori con contratto a termine, devono servire di lezione, devono diffondere un clima di paura ed incertezza. Un clima che sta coinvolgendo anche chi ha un contratto fisso, che vive con il timore di essere spostato o di vedersi cambiare l’orario di lavoro. Farci spegnere la testa, piegare la schiena anche di fronte al capetto più insignificante, introiettare una esistenza di schiavi: è questo l’obiettivo dei dirigenti aziendali. Questo quadro di paura, di impotenza, di divisione dei lavoratori viene rafforzato dal clientelismo e dalla protezione personale che viene offerta, non gratis, dai delegati al servizio dell’azienda: il loro preciso ruolo è quello di scoraggiare i lavoratori, convincerli della impossibilità di opporsi alle decisioni della Piaggio, renderli arrendevoli e spingerli ad una corsa l’uno contro l’altro.

Il risultato è un cedimento continuo dei nostri diritti, dal salario alle ferie, dall’occupazione ad ogni aspetto del rapporto di lavoro. Quello che viviamo oggi in fabbrica non è però una novità nella storia del movimento operaio. Ci è stato insegnato da quelli prima di noi che c’è solo un modo per rispondere a questo attacco continuo: la solidarietà tra gli operai, la coscienza dell’unità dei nostri interessi, la maturazione della consapevolezza di avere la forza per cambiare le cose”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Toscana in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.