Decreto Sostegni bis, Confcommercio: “Bene ma per ripartire serve riaprire”

L'associazione di categoria: "La ripresa richiederà un impegno rafforzato in termini di politiche, di progetti, di investimenti"

Confcommercio imprese per l’Italia commenta il Decreto sostegni bis approvato dal Consiglio dei ministri.

“Bene l’ampliamento delle tipologie d’intervento in materia di contributi a fondo perduto e il loro almeno parziale rafforzamento. Restano comunque rigidità in termini di parametri d’accesso concernenti la misura delle perdite di fatturato e/o il tetto massimo dei ricavi – va avanti Confcommercio -. Sul versante degli interventi di alleggerimento dei costi fissi, giusta l’attenzione al credito d’imposta a valere sui canoni per locazioni commerciali e contratti d’affitto d’azienda, anche se ne andrebbe estesa la vigenza temporale. Si inizia ad affrontare il nodo della Tari sia pure con i limiti di un fondo di compensazione finalizzato alla concessione di agevolazioni da parte dei comuni. Quanto al credito, la proroga della moratoria sui prestiti bancari sino alla fine dell’anno riguarda però la sola quota capitale”.

“Inoltre, l’allungamento della durata dei finanziamenti garantiti si accompagna alla riduzione della copertura della garanzia pubblica. Sono soluzioni che vanno riviste. Sul versante del lavoro, bene l’ampliamento della platea dei destinatari del contratto d’espansione e il potenziamento del contratto di solidarietà, nonché le nuove disposizioni in materia di contratti di rioccupazione e la decontribuzione alternativa alla Cig per i settori del turismo, degli stabilimenti termali e del commercio – conclude Confcommercio -. Da intensificare le misure dedicate al turismo e da ampliare la platea dei beneficiari delle misure concernenti trasporti e mobilità anche all’autotrasporto merci ed agli operatori dei bus turistici. Positivo il potenziamento dei fondi per la cultura. In generale, resta l’esigenza di più ampie moratorie fiscali. Passi avanti dunque. Ma l’emergenza è ancora aperta per un terziario di mercato che, nel 2020, si è misurato con una caduta dei consumi nell’ordine dei 107 miliardi di euro. E la ripartenza richiederà un impegno rafforzato in termini di politiche, di progetti, di investimenti”.

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