Giorno della memoria, dal cinema “La compagnia” un meeting on line per le scuole foto

Tante testimonianze, musica, video, per raccontare deportazioni e persecuzioni di ebrei, rom e sinti, omosessuali, disabili e malati psichiatrici, oppositori politici e soldati italiani internati

A venti anni dal primo treno della memoria è ancora intenso il lavoro della Toscana per ricordare, non dimenticare, trasmettere alle giovani generazioni la vergogna e l’inferno dei lager nazisti. A maggior ragione con il trascorrere del tempo che inevitabilmente conduce alla progressiva scomparsa del racconto diretto di chi ha vissuto l’orrore nella propria esistenza.

Questo giovedì (27 gennaio), momento di riflessione e di confronto con le studentesse e gli studenti delle scuole toscane, avrà al centro le storie delle persone discriminate, deportate e perseguitate dal nazifascismo. 

Il meeting è organizzato e curato da Regione Toscana e la fondazione Museo della deportazione e della resistenza, in collaborazione con la fondazione Sistema Toscana e Ufficio scolastico regionale, nell’ambito di GiovaniSì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani.
Come lo scorso anno l’evento si svolgerà a distanza al cinema teatro La compagnia di Firenze, a cui si collegheranno in streaming da centinaia di scuole della Toscana e dove questo giovedì (27 gennaio), giorno della memoria, si susseguiranno testimonianze, musica, video, per raccontare deportazioni e persecuzioni di ebrei, rom e sinti, omosessuali, disabili e malati psichiatrici, oppositori politici e soldati italiani internati.

In avvio, alle 9,30, l’estratto del lavoro congiunto, sostenuto da Regione Toscana, di Enrico Fink, Orchestra multietnica di Arezzo e Alexian Santino Spinelli sulle culture musicali di due popoli, quello ebraico e quello rom, che il nazismo puntò a cancellare. Ad aprire l’iniziativa e introdurre la mattinata, in presenza, l’assessora alla cultura della memoria Alessandra Nardini e Ugo Caffaz, anima storica del treno toscano e oggi consigliere per le politiche per la memoria dell’assessora. A seguire i saluti del presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo, del direttore dell’ufficio scolastico regionale Ernesto Pellecchia e di Bernard Dika, consigliere del presidente Giani per le politiche giovanili.

A Luca Bravi, del Museo della deportazione e resistenza di Prato, sarà affidata la moderazione del meeting e la presentazione di approfondimenti storici e tematiche affrontate.

Per le testimonianze, collegate in diretta ci saranno prima Kitty Braun Falaschi, fiumana adottata da Firenze all’indomani della seconda guerra mondiale, deportata con la mamma e il fratellino, cinque mesi a Ravensbruck e Bergen Belsen; poi Andra e Tatiana Bucci, 4 e 6 anni quando finirono nell’inferno dei lager, sorelline scambiate per gemelle e per questo sopravvissute alla selezione iniziale di Birkenau e scampate anche agli esperimenti di Mengele; Laura Piccioli, presidente di Aned Firenze e nipote dell’ex deportato Mario Piccioli. Il programma prevede dialoghi con Eva Rizzin, membro della famiglia sinta Reinhardt colpita dallo sterminio e nipote di sinti e rom italiani deportati nei campi di concentramento fascisti; con Shulim Vogelmann, amministratore della casa editrice Giuntina e nipote di Shulim Vogelmann sopravvissuto ad Auschwitz dove fu deportato con la moglie Annetta disegni e la figlia Sissel; Luca Dieci, presidente del Toscana pride.

Numerose poi le videointerviste. Per la deportazione degli internati militari italiani, quella con Antonio Ceseri, internato in Germania e sopravvissuto alla strage dei soldati italiani di Treuenbrietzen. Per le deportazione dei dissidenti, le conversazioni con Marcello Martini, giovane staffetta partigiana della resistenza toscana e deportato a Mathausen a 14 anni, e Vera Michelin Salomon, antifascista della resistenza romana, imprigionata nel carcere nazista di Aichach. Per la persecuzione degli omosessuali, la testimonianza (stratta dal documentario Paragraph 175) di Heinz F., internato a Dachau e Buchenwald. Per la deportazione di rom e sinti, il video di Rita Prigmore, sinta tedesca utilizzata come cavia per sperimentazioni eugenetiche. Per la Shoah la proiezione della recente intervista di Ugo Caffaz a Edith Bruck, scrittrice e poetessa ebrea ungherese, una delle più note testimoni delle persecuzioni antiebraiche, deportata a 13 anni con la famiglia prima ad Auschwitz poi in altri campi in Germania.

Il meeting si chiuderà con le conclusioni del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’appello ai giovani di Vera Vigevani Jarach, che sulla sua pelle ha vissuto ben due tragedie del Novecento: la persecuzione contro gli ebrei di nazisti e fascisti (il nonno finito nel fumo di un camino ad Auschwitz, la sua famiglia discriminata dalle leggi razziali) e poi, fuggita in Argentina, la scomparsa della figlia desaparecida nel 1976, vittima della dittatura di Videla.

L’evento rappresenta il punto di arrivo di un percorso che si articola lungo tutto l’anno attraverso numerose iniziative regionali sulla cultura della memoria, tra le quali resta centrale il corso di formazione per docenti a cui quest’anno hanno partecipato 250 insegnanti.

Il meeting del giorno della memoria potrà essere seguito on line all’indirizzo web della Regione Toscana  e sul suo canale Youtube.

Il progetto grafico del meeting del giorno della memoria è stato curato da Nicola Zeloni, funzionario della Regione toscana prematuramente scomparso nel dicembre scorso.

“La Toscana non resta in silenzio e dice con voce ferma e forte che non vuole tornare indietro a quegli anni più bui. Anzi, costruisce un futuro diverso con i giovani, assieme alla scuola, da dove parte il nostro impegno per formare le cittadine e i cittadini del presente e del futuro”. L’assessora all’istruzione e alla cultura della memoria Alessandra Nardini ha presentato l’edizione 2022 del meeting del giorno della memoria che si terrà questo giovedì (27 gennaio) al cinema teatro La compagnia con una doverosa considerazione sull’episodio di antisemitismo accaduto a Campiglia Marittima, dove un 12enne è stato pesantemente offeso per la sua origine ebraica. Un fatto che ha portato all’immediata condanna da parte della Regione, attraverso il presidente Giani e la stessa assessora.

Anche per questo, secondo Nardini, è significativo un appuntamento come il meeting del giorno della memoria: “Conoscere, approfondire, rendere viva la memoria di ciò che è accaduto significa impegnarsi affinché non possa mai più ripetersi. Ci rivolgiamo a studentesse e studenti – prosegue l’assessora – affinché le giovani generazioni siano costruttrici e costruttori di un futuro diverso, un futuro libero da discriminazioni e violenze, che non consenta il riemergere di pericolosi rigurgiti nazifascisti ai quali invece continuiamo ad assistere nel nostro paese, in Europa e nel mondo”.

“Parleremo della Shoah, delle persecuzioni di omosessuali, rom e sinti, disabili, oppositori politici, delle storie degli internati militari italiani. Speriamo possa essere un’occasione preziosa per le studentesse e gli studenti toscani, grazie alle testimonianze di chi ha vissuto sulla propria pelle quell’orrore, affinché possano rendersi conto di quanto furono bui quegli anni e quanto profondo fu l’abisso che si raggiunse” ha aggiunto Nardini.

L’assessora ha voluto ringraziare l’ufficio scolastico regionale “Che con noi collabora sempre su questi temi”, GiovaniSì e fondazione Sistema Toscana “Con cui organizziamo il meeting”, la fondazione Museo della deportazione e della resistenza con la sua direttrice Camilla Brunelli che “Ha curato il ricco programma di questa edizione”, e Ugo Caffaz, suo consigliere per le politiche della memoria, “Che continua a essere l’anima del giorno della memoria”.

“L’indifferenza – ha spiegato Ugo Caffaz, consigliere dell’assessora Nardini per le politiche della memoria e anima storica del treno toscano – deve essere soppiantata dall’impegno opposto. Riguardo all’operazione culturale che la toscana mette in campo da 20 anni, Caffaz si sofferma sull’importanza del linguaggio e delle parole: “Si dice: senza memoria non c’è futuro. No. Senza memoria non c’è il presente. Il futuro si prepara con il presente. E noi nel presente facciamo quello che stiamo cercando di fare da ormai venti anni. A chi ripete che non è servito a nulla, perché ancora c’è antisemitismo, rispondiamo: non c’è prova contraria e spero che la Regione continui su questa strada”.

“Con il treno – conclude Caffaz – noi facciamo un lavoro di educazione che parte dallo studio degli insegnanti e dei ragazzi che poi tocca emotivamente il terreno dove sono morte milioni di persone. Noi non vogliamo limitarci a fare solo conoscenza o organizzare il treno. Noi facciamo entrambe le cose, perché separate non funzionano”.

Camilla Brunelli, direttrice della fondazione Museo della deportazione e della resistenza di Prato e vicepresidente dell’Istituto storico della resistenza in Toscana, ha insistito sulle caratteristiche del lavoro che la Toscana compie sulla memoria: “Necessità della formazione, della conoscenza, dell’assoluto rigore scientifico di quello che andiamo a dire agli insegnanti e agli studenti. È fondamentale che non si lasci nulla all’improvvisazione e al caso. E a chi ci chiede se è ancora necessario ricordare, noi rispondiamo con le parole di Primo Levi: é accaduto, e può accadere di nuovo”. Brunelli ha ricordato il percorso di preparazione che ogni anno conduce al giorno della memoria e che questa volta è stato incentrato sul corso dal titolo Discriminare, imprigionare, annientare. L’Italia fascista nell’Europa del terzo Reich, a cui hanno partecipato circa 250 docenti. “Come parecchi insegnanti ci hanno chiesto, abbiamo voluto soffermarci sulle responsabilità anche di parte di noi italiani, che parteciparono e collaborarono attivamente a tutto ciò che portò alle deportazioni e all’annientamento”.

“Siamo felici – ha dichiarato Francesco Palumbo, direttore di fondazione Sistema Toscana – di ospitare al cinema La compagnia la giornata della memoria 2022. Fondazione Sistema Toscana, anche tramite le attività di GiovaniSì, supporta la la Regione con una azione di comunicazione articolata su tutti gli strumenti del digitale contribuendo a rendere più consapevoli le giovani generazioni del valore del ricordo. Perché, come diceva Primo Levi in I sommersi e i salvati, comunicare è un modo utile e facile di contribuire alla pace altrui e propria. Per questo abbiamo deciso di raccontare l’evento attraverso uno speciale multimediale su www.intoscana.it che accompagna il lettore con una ricchissima offerta di produzioni video, interviste e articoli dedicati. Inoltre, intoscana.it rilancerà la diretta web della Regione così da amplificarne la visibilità anche attraverso i nostri canali”.

Scarica qui il programma completo

Giorno memoria 2022

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