Dalla seconda variazione di bilancio 53 milioni per la sanità in Regione

Ci sono poi 49 milioni di interventi in spesa corrente, con incremento delle risorse sul fondo di riserva spese impreviste per 35 milioni, e rimodulazioni di impegni di spesa per circa 124 milioni con conseguente spostamento al 2022

Nuova variazione di bilancio in Regione. La più significativa è quella dedicata alla sanità: 53 milioni di nuovi investimenti con ricorso al debito per far fronte alla pandemia. Si tratta di interventi, spiegano gli uffici della Giunta, già oggetto di finanziamento da parte delle Asl di cui si fa carico la Regione per recuperare un potenziale squilibrio. Ci sono poi 49 milioni di interventi in spesa corrente, con incremento delle risorse sul fondo di riserva spese impreviste per 35 milioni, e rimodulazioni di impegni di spesa per circa 124 milioni con conseguente spostamento al 2022.

La seconda variazione al bilancio di previsione 2021-2023, con gli interventi normativi collegati, incassa il via libera della commissione affari istituzionali, guidata da Giacomo Bugliani (Pd), e passa ora all’esame dell’aula con i prevedibili emendamenti allo studio dei diversi gruppi politici. Il contributo straordinario di 300 mila euro per realizzare una nuova scuola primaria a Radicofani (Siena), presentato da Italia Viva, è stato ritirato per approfondimenti. Se dagli uffici legislativi è arrivata l’autorizzazione a un incremento del debito a copertura della spesa, nel corso del dibattito è emersa la necessità di trovare un “metodo” per mettere tutti i territori sullo stesso piano.

Lo ha spiegato bene Gianni Anselmi (Pd): “Un approccio codificato è la riflessione da avviare. Sulla programmazione ci siamo ampiamente espressi. Se ci fermiamo alla rappresentazione delle singole esigenze il Consiglio ne esce come una sorta di mercato nel quale prevalgono solo le capacità espositive. La visione da affermare è insomma quella di una Regione che seleziona sulla base di un confronto condiviso con i territori”.

Un approccio che ha convinto Stefano Scaramelli (Italia Viva) a ritirare l’emendamento. “Lo ripresenterò comunque in Aula con approfondimenti nel merito – ha chiarito – anche perché nel collegato si contano 24 interventi puntuali per lo più destinati a grandi Comuni e per opere già realizzate. Sono per la supremazia della politica sulla tecnica. Il criterio di erogazione delle risorse è un nostro compito. Quello che immaginavo nel Piano regionale di sviluppo era proprio questo: definire le singole priorità dei territori evitando pareri tecnici discrezionali”.

Sul dettaglio della manovra la consigliera Elisa Tozzi (Lega) ha espresso perplessità. “Siamo di fronte a una variazione che sconta in modo evidente il nodo sanità, con 53 milioni che transitano sul bilancio della Regione e sgravano i conti delle Asl. Sono investimenti sui quali è facile essere d’accordo a prescindere, ma non ne conosciamo i dettagli. Sappiamo che ci indebitiamo ulteriormente con previsioni una tantum calibrate solo su certi territori. Una valutazione complessiva sarebbe stato l’approccio migliore. L’entità effettiva del debito in sanità non è ancora chiara. Si parla genericamente di 560milioni invocando l’intervento del Governo. La rimodulazione degli impegni di spesa e lo spostamento al 2022 di alcune partite non è legata alla necessità di coprire la spesa sanitaria. Si spostano investimenti procrastinando la realizzazione di opere pubbliche attese sul territorio senza spiegare se mancano i progetti o se i Comuni non hanno saputo spendere. Sulla spesa corrente in aumento in alcuni settori e anche in vista del Piano nazionale di ripresa e resilienza, si poteva approfondire”.

Scendere nel dettaglio dei singoli interventi e “spiegare la logica di selezione dei progetti” è quanto ha chiesto più volte Marco Casucci (Lega). “L’operazione contabile da 53milioni non sappiamo perché viene fatta ora, né possiamo interpretarla nel quadro complessivo. Serve programmazione, previsione e trasparenza. Il vuoto di risposte politiche non è più tollerabile”.

La manovra

La seconda variazione al Bilancio di previsione finanziario 2021-2023 e il collegato prevedono 49 milioni di nuovi interventi in spesa corrente; incremento delle risorse sul fondo di riserva spese impreviste per 35 milioni; interventi aggiuntivi per circa 54 milioni sulla spesa d’investimento, di cui 53 destinati alla sanità. Rimodulazioni di spese già programmate per circa 124 milioni con spostamento degli impegni al 2022.

Si interviene sulla spesa corrente prevedendo per la Cultura il reintegro di risorse per 8milioni 800mila euro; un contributo alla Fondazione Carnevale di Viareggio per un milione; rifinanziamento di Sviluppo Toscana e quello del bando editoria per un milione e 100mila euro più altri interventi di portata contenuta. Previsto un incremento pari a 35milioni delle risorse sul fondo di riserva spese impreviste, in prospettiva di un eventuale utilizzo prima della fine d’esercizio. Per la copertura finanziaria dei 49milioni (35 reintegrazione e 14 spesa aggiuntiva) si provvede con economie di spesa per circa 16milioni. Inserito lo slittamento al 2022, per 12milioni e mezzo, del contributo a Rfi per il raddoppio della Pistoia-Lucca e l’utilizzo del patronage per 19milioni 200mila euro.

Più significative le variazioni sulle spese di investimento con riprogrammazioni e nuovi interventi previsti e finanziati nell’esercizio 2021. Le rimodulazioni finanziarie da 124 milioni sono finalizzate a verificare l’esigibilità degli interventi programmati e conseguenti slittamenti al 2022. Gli interventi aggiuntivi per 54 milioni (53 solo per la sanità I 53milioni destinati al patrimonio strutturale, edilizio e tecnologico) saranno operati con ricorso al debito che nel triennio aumenta e passa da 543 a 598milioni. Nell’ambito dell’indebitamento sul 2021 (circa 176milioni), 18milioni risultano debito autorizzato e non contratto.

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