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Toscana tra gesti scaramantici e ironia: è 14esima nell’Indice di Superstizione Regionale

16 ottobre 2025 | 13:59
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Toscana tra gesti scaramantici e ironia: è 14esima nell’Indice di Superstizione Regionale

Spende in veggenti e consulta l’oroscopo, ma con sorriso beffardo e attaccamento alle tradizioni

La dissacrante Toscana non è superstiziosa. O almeno non è tra le regioni più superstiziose d’Italia. La Toscana si piazza al 14esimo posto dell’Indice di Superstizione Regionale (ISR). Secondo il Report Antiplagio 2025 dell’Osservatorio Antiplagio, la regione conta circa 600 veggenti attivi e una spesa annua di 20 milioni di euro nei consulti in presenza, segno di un interesse che, pur contenuto, resta radicato.

Sul fronte digitale, i toscani mostrano curiosità costante per i temi della fortuna: le ricerche su “malocchio” (71/100) e “oroscopo” (72/100) registrano valori sopra la media delle regioni del Nord, mentre “portafortuna” (51/100) e “venerdì 17” (55/100) confermano una superstizione più sobria ma tutt’altro che assente.

“In Toscana la superstizione assume una forma razionale e ironica al tempo stesso”, commenta Daniele Alfieri, analista di Casinos.com. “Tra logica e prudenza, i toscani continuano a guardare alla sorte con un sorriso, ma senza rinunciare al classico gesto scaramantico”. A guidare la classifica nazionale, come era immaginabile, c’è la Campania (81,9/100), seguita da Lazio (71,2/100) e Lombardia (68,8/100).

La Toscana si conferma tra le regioni più equilibrate: non dominata dalla scaramanzia, ma ancora legata a certe tradizioni popolari che resistono al tempo e alla modernità. L’indice mostra un’Italia divisa: il Sud resta più legato ai simboli della fortuna e alle tradizioni magiche, mentre il Nord tende a razionalizzare il rapporto con il destino, pur mantenendo una traccia di superstizione quotidiana.

Chiudono la classifica le regioni alpine — Friuli-Venezia Giulia (41,6), Valle d’Aosta (34,6) e Trentino-Alto Adige (24,9) — dove il pensiero scientifico e il pragmatismo prevalgono sulle credenze popolari.