Teatro, musica e performance: torna il Monteferrato Festival foto

Eventi dal 12 al 19 luglio nella suggestiva cava di marmo verde di Figline e nella cava Guarino di Montemurlo

Seconda edizione per il Monteferrato Festival, la rassegna di teatro e musica rigorosamente dal vivo che si terrà dal 12 al 19 luglio nella suggestiva cava di marmo verde di Figline e nella cava Guarino di Montemurlo, promossa e sostenuta dall’assessorato alla cultura del Comune di Prato per Prato Estate 2021, con il patrocinio del Comune di Montemurlo, organizzata dal Collettivo Ferro26 e sostenuta da sponsor privati del territorio.

“Il Monteferrato Festival – dice l’assessore alla cultura del Comune di Prato Simone Mangani – si dimostra un connubio perfetto tra privato e pubblico, e questo è l’elemento più rimarchevole e interessante e che potrebbe aprire ad altre esperienze future. Inoltre dopo l’edizione numero zero della scorsa estate, anche quest’anno continua la riscoperta di un’area del nostro territorio suggestiva e unica e che farà da palcoscenico alla rassegna culturale”

La coordinatrice artistica del progetto è Valentina Banci: “Credo moltissimo nel lavoro di insieme e sono convinta che la cultura sia vita. Questo Festival, nasce da un’idea dell’assessore Simone Mangani che in pieno lockdown mi ha chiamata per progettare insieme una rassegna da proporre in estate per unire teatro e prosa all’interno di luoghi suggestivi e unici come la  ava di Marmo verde a Figline e la cava Guarino di Montemurlo”.

Il progetto è sostenuto da numerosi sponsor privati capeggiati da Co.edil, rappresentata da Daria Orlandi: “Ho creduto fin da subito in questo progetto, come tutti gli sponsor che sostengono il Monteferrato Festival. La rassegna rappresenterà l’inizio di una rinascita e della ripresa dopo mesi difficili”.

L’aspetto ideativo delle immagini e l’immagine simbolo del Festival, il pugno con la bellissima scultura che lo avvolge, sono a cura dell’artista Emanuele Becheri. L’allestimento è a cura dell’artista Lorenzo Banci con Giulia Barni.

“Le cave di marmo – ha commentato l’artista Lorenzo Banci – non rappresentano solo una semplice location per spettacoli e musica dal vivo ma saranno la matrice di tutto l’allestimento del Monteferrato Festival, che sarà il meno possibile invasivo per rispettare la bellezza naturale e la suggestione di questi luoghi. Il palco alla cava di marmo verde di Figline sarà più grande dell’anno scorso e ci sarà anche una struttura simile ad una base spaziale che accoglierà il Barlunare”.

L’allestimento del Barlunare è stato curato in collaborazione con i Gallo Mastri Fabrizio Fedi e Mirko Parrini di Gallo Rosso. La programmazione musicale è a cura di Riccardo Onori e Andrea Melani.

“La cava è un luogo magico, sembra di essere sulla luna e questa location accoglierà molti artisti, anche giovanissimi, che suoneranno con strumenti particolari per dare vita a improvvisazioni e progetti musicali mistici”, ha precisato il musicista Riccardo Onori.

Il festival, con eventi e Barlunare aperto ogni sera e che si terrà nell’area protetta del Monteferrato, sarà essenzialmente un festival di produzioni originali, opere prime che nascono proprio nel rapporto con la Cava. Un’idea di arte di cui la cava è origine e matrice, che avrà la forza di un grido solitario e puro, e il desiderio di parlare la lingua dell’emozione che è la lingua a cui, adesso più che mai, sentiamo la necessità di tornare.

Una produzione di teatro di prosa, scrittura originale per due attori liberamente ispirata al mito di Alcesti di Euripide, La cena infernale di e con Valentina Banci e Alberto Astorri e le musiche originali di Andrea Franchi Druga. “Sarà un festival culturale unico nel suo genere, e particolare per la genesi che lo caratterizza” ha detto l’attore de La cena infernale Alberto Astorri.

Una seconda produzione musicale che sarà un concerto frutto di un percorso di un atelier con una classe di otto allievi coadiuvati da il maestro Andrea Melani e da Mauro Avanzini e Gabrio Baldacci che da anni con il loro trio elettrico Bul praticano l’arte dell’improvvisazione musicale e porteranno questa loro esperienza nel senso dell’atelier e sul palco per il concerto finale, spaziando dal jazz, all’elettronica al blues e dando vita a composizioni originali con un apporto di strumenti che va dai fiati alle percussioni alla chitarra elettrica per una pazzia d’insieme di dodici elementi.

Altro evento nato per e dalla cava coinvolgerà il territorio del Monteferrato sul versante Montemurlo. Due mattinate trekking con un percorso condotto da guide specializzate che partendo dalla cava di marmo verde di Figline arriverà alla cava di Montemurlo dove sarà offerta una colazione tra il verde del bosco di cava Guarino accompagnata dal vivo da canti scelti della Divina Commedia nell’anno delle celebrazioni dantesche.

Si parte con la serata Notte in Cava (alla terza). Ospiti Sabina Sciubba Dimitri Espinosa e Valeria Sturba per tre performance d’impatto in tre luoghi diversi alla scoperta della cava di marmo verde. L’allestimento del Barlunare nello spazio adiacente alla cava permetterà di fruire dell’esperienza delle serate sul Monteferrato per godersi aperitivo o cena dal tardo pomeriggio con una proposta enogastronomica particolarmente attenta ai prodotti del territorio, ed eventi musicali che avranno luogo in un palco specifico allestito in questa zona. Musica dal vivo al Barlunare, due serate che ospiteranno Silvia Bolognesi Young Shouts e Stefano Tamborrino con Alessandro Cianferoni.

Infine la rassegna si concluderà con una serata di festa con musica dal vivo, cover band e palco aperto per performance estemporanee e jam session.

Il Monteferrato Festival 2021 si propone di avere un aggancio molto forte sul territorio, sia per le collaborazioni artistiche che per la scelta della valorizzazione della zona tutta da riscoprire dell’area protetta del Monteferrato (La cava di marmo verde è messa a dispoasizione dalla famiglia Pisaneschi proprietaria degli spazi) in cui si svolgerà la manifestazione, che per una serie di collaborazioni con istituzioni culturali presenti sulla città di Prato (la scuola di musica Giuseppe Verdi e il teatro Borsi), che per le realtà artigianali e produttive coinvolte nella parte dell’allestimento. Inoltre, si punta a consolidare la virtuosa collaborazione nata lo scorso anno per la produzione dello spettacolo I giganti della montagna – Voce sola andato in scena proprio nella Cava di Marmo Verde, tra il mondo dell’arte e l’imprenditoria che, come nella grande tradizione rinascimentale, si è ancora una volta rivelata particolarmente sensibile nell’accogliere e sostenere progetti in cui crede dando vita a una rinnovata possibilità di mecenatismo che in passato ha fatto grande la storia del territorio.

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