Nelle prime ore di oggi, 3 luglio 2025, un’imponente operazione di polizia ha scosso la zona sud di Pistoia. In via Ciliegiole, presso il campo nomadi noto come “ex campo volo”, oltre 20 operatori delle forze dell’ordine — tra militari dell’Arma dei Carabinieri del Gruppo per la Tutela dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di Roma, i colleghi del Comando Provinciale di Pistoia e più di sei agenti della Polizia Municipale — hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro persone.
I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Firenze su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia fiorentina, che ha coordinato l’inchiesta. I quattro indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo e con differenti ruoli, di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, gestione illecita degli stessi e realizzazione di una discarica abusiva.
Due degli arrestati sono stati condotti in carcere, mentre per altri due sono stati disposti gli arresti domiciliari. I provvedimenti odierni rappresentano il naturale proseguimento di una complessa attività investigativa sviluppatasi nel corso di più mesi e culminata già il 23 maggio scorso con una maxi-operazione che aveva visto impegnati oltre 40 operatori.
Quel giorno, su delega della stessa Procura Antimafia, le forze dell’ordine — coadiuvate anche da due unità cinofile, un elicottero dell’Arma proveniente dal Nucleo di Pisa e i Carabinieri della Compagnia di Intervento Operativo del 6° Battaglione Toscana di Firenze — avevano eseguito perquisizioni e sequestri presso l’area.
Le indagini hanno documentato comportamenti illeciti reiterati e sistematici, che si sarebbero protratti tra settembre 2023 e settembre 2024. In particolare, gli inquirenti hanno accertato la presenza di una discarica abusiva su un terreno di oltre 3 ettari, adiacente al campo nomadi.
La zona era stata trasformata in un vero e proprio deposito illegale di rifiuti urbani e speciali, molti dei quali classificati come pericolosi: amianto, lana minerale, scarti di pelle, pneumatici, bombolette di gas, toner esausti, tubi al neon, vernici contaminate, acidi, solventi e apparecchiature elettroniche dismesse (Raee), come frigoriferi, tv e monitor.
Non solo: secondo quanto emerso dalle indagini, i rifiuti sarebbero stati spesso dati alle fiamme, con roghi notturni destinati a smaltire illecitamente il materiale, rilasciando nell’aria sostanze tossiche potenzialmente nocive per la salute pubblica e l’ambiente.
L’inchiesta, che ha rivelato un sistema organizzato e ben radicato di traffico illecito di rifiuti, proseguirà ora con ulteriori approfondimenti investigativi per accertare eventuali ulteriori responsabilità e diramazioni dell’attività criminale.
Un duro colpo inferto all’eco-criminalità in Toscana, dove i riflettori della magistratura e delle forze dell’ordine restano accesi sulla tutela dell’ambiente e della salute collettiva