Cinzia Dal Pino a processo per omicidio volontario: no al rito abbreviato per la donna che travolse e uccise Noureddine Mezgui
Il Gup la manda in Corte d’Assise: rischia l’ergastolo
Rigettata la richiesta di rito abbreviato, avanza dalla della difesa, affidata all’avvocato Enrico Marzaduri: Cinzia Dal Pino affronterà il processo in Corte d’Assise, fissata per il prossimo 24 settembre.
E’ quanto ha deciso il gup Simone Silvestri, questa mattina al Tribunale di Lucca perla balneare che la notte dell’8 settembre dello scorso anno anno uccise, in via Coppino, in Darsena a Viareggio, Noureddine Mezgui, 52 anni, originario del Marocco, che poco prima le aveva rubato la borsa, travolgendolo con la sua auto, un Suv, schiacciandolo sotto la vetrata di un negozio, passando sopra il suo corpo più volte, per poi scendere, riprendersi il maltolto e lasciandolo esanime in una pozza di sangue, sul marciapiede.
Dall’esame autoptico emerse la lacerazione dell’aorta addominale, che gli provocò un’emorragia interna fatale, oltre a numerose fratture.
L’intera scena era stata immortalata da una telecamera di sorveglianza posizionata nei pressi del luogo dell’investimento. Il video è inequivocabile: mostra tre distinti impatti tra il Suv e il corpo della vittima. Poi la donna scende dall’auto, recupera la propria borsa, risale a bordo e si allontana. Una sequenza impressionante, destinata a rimanere impressa nella memoria collettiva, rilanciata per giorni dai media e diventata virale sui social network. A rendere ancora più sconcertante la vicenda, il fatto che la donna si sia poi recata nello stesso ristorante dove aveva cenato poco prima, per restituire l’ombrello prestatole da un amico: gesto apparentemente ordinario, compiuto a distanza di pochi minuti da un episodio che aveva già assunto i contorni di una tragedia.
Le parti civili, la famiglia della vittima, residente in Marocco, sono tutelate dagli avvocati Enrico Carboni e Gianmarco Romanini: “È stata un’udienza fiume – spiegano i due legali – iniziata alle 11,30 e terminata dopo le 16”.
La difesa della donna aveva chiesto che il reato fosse derubricato in omicidio preterintenzionale o eccesso colposo di legittima difesa.