ADV
ADV
ADV
ADV
ADV
La denuncia dell'Asl |
Cronaca
/

Trappola anti-cinghiali incendiata in Lunigiana: minaccia alla lotta alla peste suina

7 giugno 2025 | 11:30
Share0
Trappola anti-cinghiali incendiata in Lunigiana: minaccia alla lotta alla peste suina

Un incendio doloso che rischia di compromettere la lotta contro una delle più gravi emergenze sanitarie animali degli ultimi anni

Forte preoccupazione e condanna di un atto di vandalismo anche pericoloso per la comunità. E’ la posizione dell’Azienda Asl Toscana nord ovest dopo che giovedì 5 giugno 2025 la Polizia Provinciale ha segnalato all’Azienda sanitaria che nel comune di Mulazzo, in Lunigiana, è stata bruciata da ignoti una Pig Brig, trappola che permette la cattura di grandi numeri di cinghiali grazie a un sistema di reti atraumatico per gli animali, prevedendo il loro successivo abbattimento nel rispetto del benessere animale. Questo nell’ambito delle misure finalizzate al contenimento della Peste Suina Africana.

L’Asl sottolinea quindi la gravità dell’atto, sia per la pericolosità di un incendio appiccato in maniera illegale e in ambiente rurale, con potenziali gravissime conseguenze sul territorio circostante, in una stagione particolarmente a rischio per la diffusione della linea di fuoco, sia in quanto costituisce un danno al patrimonio dello Stato.

L’azione dolosa, che l’Azienda sanitaria condanna dunque fermamente, potrebbe anche  rappresentare motivo di rallentamento delle attività finalizzate a contenere la Peste Suina Africana. Tra l’altro, questo atto vandalico costituisce un reato penale e l’Asl attiverà tutti i canali necessari affinché siano portate avanti indagini, fino all’identificazione dei responsabili e alla loro conseguente condanna nelle sedi opportune.

La Peste Suina Africana (Psa) è una malattia su base virale, altamente contagiosa e letale, che colpisce esclusivamente i suidi (quindi, in Italia, maiale e cinghiale). Essa rappresenta una grave minaccia per l’allevamento suinicolo mondiale, in quanto causa gravissime perdite economiche; per questo motivo, la normativa comunitaria la classifica come malattia che necessita di eradicazione immediata dall’Unione Europea. Da gennaio 2022 la malattia è presente in Italia, e a luglio 2024 è stato confermato il primo focolaio in un cinghiale selvatico in regione Toscana, nel comune di Zeri. Nel corso di un anno, nonostante gli sforzi messi in atto per contenere la malattia, il suo areale si è diffuso e le zone di restrizione imposte dall’Unione Europea (che impongono, appunto, restrizioni di varia natura per limitare il più possibile la sua ulteriore diffusione) attualmente coinvolgono la totalità del territorio della Lunigiana, oltre a Carrara e a Minucciano in Garfagnana.

Le strategie di contenimento della Psa sono diverse e, a causa delle caratteristiche della malattia (altissima resistenza nell’ambiente, contagiosità e letalità per gli animali colpiti) vanno necessariamente sviluppate in maniera sinergica per avere successo:  esse includono principalmente l’attuazione di stringenti misure di biosicurezza per gli allevamenti suini, l’abbattimento di suidi selvatici, la limitazione delle attività venatorie nei territori in restrizione, la creazione di barriere fisiche per rallentare la diffusione della malattia in ambiente selvatico.

In Lunigiana, dal 2024, con il coordinamento della Regione Toscana e della struttura commissariale del Ministero della Salute e grazie alla collaborazione del Servizio veterinario dell’Azienda Usl Toscana nord ovest, la Polizia Provinciale di Massa-Carrara, l’ATC-MS13, il mondo venatorio e le associazioni agricole sono state attivate tutte le misure di contenimento previste dalla normativa vigente.

Recentemente, grazie a una collaborazione con la Regione Lazio, erano state ricevute e attivate due trappole modello “Pig Brig”, una delle quali è stata appunto incendiata da ignoti lo scorso 5 giugno.