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Ucciso e fatto a pezzi in Colombia, il ricercatore laureato a Pisa sarebbe stato adescato in una chat di incontri

30 aprile 2025 | 10:30
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Ucciso e fatto a pezzi in Colombia, il ricercatore laureato a Pisa sarebbe stato adescato in una chat di incontri

Dall’autopsia sarebbe stato drogato e solo dopo il decesso smembrato

Proseguono le indagini sulla morte di Alessandro Coatti, il ricercatore italiano di 38 anni, laureato a pieni voti in Neurobiologia Molecolare alla Normale di Pisa, i cui resti sono stati trovati fatti a pezzi in una valigia in Colombia.  

Ucciso e fatto a pezzi in Colombia, i resti in una valigia: la vittima laureata alla Normale di Pisa

L’uomo, da quanto ipotizzato dagli inquirenti,  sarebbe stato vittima della trappola di una banda specializzata in rapine ed estorsioni dopo essere stato adescato su un sito di incontri. 

Da quanto riportato dalla stampa locale, El Tiemp, sarebbero state identificate già quattro persone, tra cui una donna trovata in possesso del cellulare della vittima. Telefono che avrebbe permesso di accertare che Coatti avrebbe fissato un appuntamento tramite l’app di incontri Grindr, utilizzata come esca dalle bande alla ricerca di vittime da rapinare.

Dall’autopsia è emerso che la vittima, sequestrata,  prima di essere ucciso con colpi di oggetti contundenti , sarebbe stato drogato, e solo dopo il decesso smembrato.