Blitz nella bisca clandestina: sorpresi 4 clienti a giocare a Mahjong

Una nuova bisca clandestina al Macrolotto, gestita da diversi cittadini cinesi, dove veniva praticato il gioco d’azzardo Mahjong. 

E’ l’esito di un’attività di indagine condotta dalla Procura di Prato diretta dal dottor Luca Tescaroli e delegata alla Guardia di Finanza.   

L’inchiesta, spiega in una nota il Procuratore Capo,  trae origine da un’attività di osservazione e analisi informativa che aveva fatto emergere un’anomala e rilevante presenza di clientela presso un locale riconducibile a soggetti di nazionalità cinese, frequentato nelle ore serali e notturne con modalità tali da lasciar presumere attività illecite.

L’accesso ispettivo, ella prospettiva di verificare le attività svolte nello stabile, ha consentito di sorprendere quattro clienti intenti a partecipare a partite del gioco Mahjong, con scommesse ingenti in denaro. Venivano, infatti, rinvenute numerose mazzette di denaro contante riposte sui tavoli da gioco, nel mentre i presenti tentavano di occultare il denaro.

Immediatamente, le operazioni di gioco sono state interrotte per procedere all’identificazione di tutti i presenti, alla perquisizione dei locali e alla contestuale acquisizione delle fonti di prova.

Il blitz avviato in tarda serata e protrattosi fino alle prime luci dell’alba di oggisi è concluso con il sequestro di circa 4mila euro in contanti, rinvenuti sui tavoli da gioco, nonché di 672 tessere da gioco, 21 dadi, 16 bacchette in legno, 2 tappeti e 4 tavoli da gioco, di cui uno di tipo elettronico, strumenti funzionali all’organizzazione del gioco d’azzardo clandestino.

“Si procede nei confronti del titolare/gestore della bisca e dei di quattro giocatori – precisa Tescaroli –  per i reati di esercizio e partecipazione a giochi d’azzardo. Il fenomeno del gioco d’azzardo clandestino, in stretta correlazione con flussi irregolari di denaro contante, si configura quale terreno fertile per la proliferazione di attività illecite e costituisce un chiaro indicatore di pericolosità sociale ed economica, imponendo l’adozione di strategie investigative incisive e coordinate”.