Violenze in caserma in Lunigiana, 23 carabinieri condannati

Tra le accuse calci, pugni e scariche elettriche ai fermati e anche multe cancellate in cambio di rapporti sessuali
Violenze in caserma, condannati, in primo grado, in tribunale a Massa 23 carabinieri.
Le condanne vano da 8 mesi a 9 anni e 8 mesi di reclusione.
Una triste vicenda risalente al 2011, la chi inchiesta è finita nel 2017, che ha coinvolto, e stravolto, l’Arma in Lunigiana. Inizialmente gli indagati furono 37, e 189 i capi d’imputazione.
Nell’inchiesta, iniziata da un esposto a firma di un uomo che riferì di essere stato picchiato negli uffici della caserma, e coordinata dall’allora procuratore capo di Massa dottor Aldo Giubilaro, sono emersi altri episodi di presunti maltrattamenti ai danni di personaggi fermati, secondo l’accusa presi a calci, pugni e scariche elettriche ma anche multe cancellate in cambio di rapporti sessuali, oltre a fogli dei turni di servizio falsificati.
Tra le intercettazioni che hanno “pesato”:; “Basterebbe prenderli e invece di portarli in caserma farli sparire, come fanno i cinesi, un solo colpo alla nuca, nella fossa, calce, tappi tutto ed è l’unico modo per levarli di mezzo”.
Il legale della difesa, avvocato Gianpaolo Carabelli, ha già fatto sapere che ricorrerà in Appello dopo aver letto le motivazioni della sentenza.