
La sentenza in rito abbreviato
Dopo poco più di nove mesi dal delitto, a seguito di giudizio abbreviato, il giudice per le indagini preliminari di Prato ha condannato alla pena di sette anni e 6 mesi di reclusione i cinque imputati di nazionalità cinese – componenti del commando misto “fujanese e dello Zhejiang”, proveniente appositamente dalla Cina per tutelare con il ricorso alla violenza gli interessi imprenditoriali del gruppo monopolista nel settore delle grucce – per il tentato omicidio, avvenuto il 6 luglio 2024, all’interno del locale “Number One”, ai danni di Chang Meng Zhang, imprenditore cinese, titolare di fatto dell’impresa Heng Long Plast, inserita nel mercato della produzione delle grucce (con un fatturato variabile dai 100.000,00 ai 200.000,00 euro mensili), pregiudicato condannato in via definitiva per l’omicidio volontario di Zhijian Su (referente dell’impresa Eurotrans/Oulian), delitto commesso a San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli, nel marzo 2006. Il giudice ha riconosciuto gli imputati responsabili di omicidio tentato, condannando, in particolare: Yunlong Chen di quarant’anni, Zhukung Zheng di quarantanove anni, Xunbing Zheng di quarant’anni, Xianluan Lin di quarantadue anni e Yuncan Hu di trentaquattro anni.
Lo rende noto il Procuratore Capo dottor Luca Tescaroli.
La vittima, che alle prime ore del 6 luglio veniva accerchiata, afferrata al collo e colpita ripetutamente in varie parti del corpo, prima con una bottiglia di vetro, poi, con un’arma da taglio e con pugni e calci, infine attinto da numerose coltellate all’addome, con conseguente eviscerazione, veniva portata in ospedale, da colui che si occupava della gestione del locale, e sottoposto a diversi interventi chirurgici.
Nonostante le gravissime ferite è riuscita fortunatamente a sopravvivere e il 25 1 settembre 2024 ha iniziato una proficua collaborazione con la giustizia, che ha consentito, di ricostruire le modalità e le ragioni del delitto, nonché di individuare gli autori dello stesso e di acquisire preziosi elementi per individuare l’apporto fornito dai responsabili, fra i quali, anche un soggetto fermato, nato in Cina, il 29 marzo 1989, individuato in un ristorante della periferia della città di Padova, il sesto esecutore materiale, Nengyin Fang, ex soldato dell’esercito della Repubblica Popolare Cinese.
La scelta collaborativa della vittima, condivisa successivamente (il 23 dicembre 2024) anche dal fratello, il quale risiede all’estero, ha consentito di aprire uno squarcio nel contesto criminale in cui il delitto si inserisce, nell’individuazione delle risorse finanziarie impiegate per lo svolgimento dell’impresa riconducibile alla persona offesa e nella gestione del mercato delle grucce. In esito al suo apporto, la Procura pratese ha richiesto a favore di Chang Meng Zhang il permesso di soggiorno, che gli è stato rilasciato dal Questore di Prato. Tali apporti si sono inseriti nello sforzo investigativo avviato sin dall’immediatezza del delitto, che ha preso le mosse dall’analisi dei frames estrapolati dal sistema di videosorveglianza del locale Number One in cui si erano svolti i fatti, che consentiva di individuare uno degli aggressori Yunlong Chen. Reperita l’utenza cellulare che questi aveva in uso, la stessa veniva rapidamente sottoposta a intercettazione.
Emergeva così che l’utenza si spostava rapidamente dalla Toscana verso il Meridione e, giunta in Calabria, grazie a una serrata analisi delle coordinate del positioning, veniva fermata una vettura con a bordo quattro cinesi, che venivano poi identificati quali corresponsabili dell’aggressione, oggetto della decisione odierna. Yunlong Chen, invece, sfuggiva al primo controllo, attraversava lo stretto di Messina, e veniva fermato due giorni dopo a Catania, dove veniva individuato sempre sulla base degli spostamenti della utenza. Tutti e cinque gli autori, oggi condannati, venivano sottoposti a fermo di indiziato di delitto. Il tentato omicidio del 6 luglio 2024 rappresenta una prima significativa risposta giurisdizionale per contrastare l’escalation criminale, che, dal giugno 2024, caratterizza il territorio di Prato nel quadro di uno scontro che si è esteso ad altre parti a del Paese e che ha assunto una dimensione trasnazionale.
I cinque imputati e il sesto esecutore permangono in stato di custodia cautelare in carcere.
“Le investigazioni, coordinate da quest’ufficio – sottolinea Tescaroli – si sono nutrite del prezioso apporto degli appartenenti alla Squadra Mobile della Questura di Prato e hanno consentito di far emergere una rete di collegamento in più porzioni del territorio nazionale ed europeo, dato confermato dalla presenza in Padova del soggetto fermato che si era reso irreperibile subito dopo il tentato omicidio. Al fine di rendere più efficace l’azione dell’ufficio inquirente pratese, si è creato in seno alla Procura della Repubblica una sezione denominata “Criminalità Cinese”, articolata in tre gruppi (“Reati Economico e Finanziari”, “Criminalità Violenta di strada” e “Reati di Immigrazione”), con l’inserimento di sei magistrati”