Tentato omicidio nel circolo a Prato, fermato il sesto uomo del commando: l’ex soldato dell’esercito cinese catturato in un ristorante di Padova

Dopo 9 mesi di indagine chiuso il cerchio
Accusato del tentato omicidio in un circolo di Prato, il 35enne, ex soldato dell’esercito cinese, è stato catturato in un ristorante alla periferia di Padova.
Lo rende noto il procuratore capo Luca Tescaroli.
Si tratta del sesto, e ultimo, uomo del commando cinese che la sera del 6 luglio dello scorso anno, al circolo NumberOnetentò di uccidere Chang Meng Zhang.
“Dopo nove mesi di intenso lavoro, coordinato dalla Procura pratese, si è giunti a individuare in un ristorante della periferia della città di Padova, il sesto esecutore materiale, Nengyin Fang – spiega Tescaroli -. Il tentato omicidio, avvenuto ai danni di Chang Meng Zhang, imprenditore cinese, inserito nel mercato della produzione delle grucce, pregiudicato condannato in via definitiva per l’omicidio volontario di Zhijian Su (referente dell’impresa Eurotrans/Oulian), commesso a San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli, nel marzo 2006. L’uomo, che era stato accerchiato e colpito ripetutamente in varie parti del corpo, prima con una bottiglia di vetro e, poi, con un’arma da taglio e con pugni e calci, infine attinto da numerose coltellate all’addome, con conseguente eviscerazione, era stato portato in ospedale, da colui che si occupava della gestione del locale, e sottoposto a diversi interventi chirurgici. Nonostante le gravissime ferite è riuscito fortunatamente a sopravvivere e ha iniziato una proficua collaborazione con la giustizia, che ha consentito, tra l’altro, di acquisire preziosi elementi per individuare l’apporto fornito dal fermato, nato in Cina, il 29 marzo 1989.
Questi è risultato essere componente del commando misto “fujanese e dello Zhejiang”, proveniente appositamente dalla Cina per tutelare con il ricorso alla violenza gli interessi imprenditoriali del gruppo monopolista nel settore delle grucce. Le investigazioni si sono nutrite del prezioso apporto degli appartenenti alla Squadra Mobile della Questura di Prato. Invero, l’obiettivo della cattura del citato Fang è stato possibile grazie al continuativo impegno degli appartenenti alla Mobile, impegnata in uno sforzo considerevole per contrastare l’escalation criminale che, dal giugno 2024, caratterizza il territorio di Prato. Il fondamentale strumento intercettivo, rivelatosi ancora una volta decisivo, ha portato all’individuazione materiale del soggetto nel territorio padovano. Il consolato cinese ha fornito una collaborazione per giungere all’identità certa del soggetto, così agevolando lo sforzo investigativo posto in essere dagli inquirenti”.
“Nell’immediatezza del delitto – precisa Tescaroli – l’analisi dei frames estrapolati dal sistema di videosorveglianza del locale in cui si erano svolti i fatti, aveva consentito di individuare uno degli aggressori e, reperita l’utenza cellulare che questi aveva in uso, la stessa era stata rapidamente sottoposta a intercettazione. Emergeva così che l’utenza si spostava rapidamente dalla Toscana verso il meridione e, giunta in Calabria, grazie ad una serrata analisi delle coordinate del positioning, veniva fermata una vettura con a bordo quattro cinesi, che venivano poi identificati quali corresponsabili dell’aggressione.L’altro autore, invece, era sfuggito al primo controllo, attraversandno lo stretto di Messina, e veniva fermato due giorni dopo a Catania, dove veniva individuato sempre sulla base degli spostamenti della predetta utenza. Tutti e cinque gli autori, oggi in fase di giudizio abbreviato, venivano sottoposti a fermo di indiziato di delitto”.
Con il fermo di Fang si è giunti a individuare l’ultimo soggetto che mancava all’appello, chiudendo il cerchio afferente agli autori materiali del fatto.
“Le investigazioni – conclude il numero 1 della Procura di Prato – hanno consentito di far emergere una rete di collegamento in più porzioni del territorio nazionale, dato confermato dalla presenza in Padova del soggetto fermato che si era reso irreperibile subito dopo il tentato omicidio”