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Cronaca
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“Follow the money”: la Dia presenta il calendario 2025

11 dicembre 2024 | 14:45
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“Follow the money”: la Dia presenta il calendario 2025

Particolare importanza è rivolta anche al ruolo cruciale della società civile nell’individuazione dei flussi illeciti di denaro

Presentato il calendario 2025 della Dia, la Direzione Investigativa Antimafia, dedicato al tema del follow the money. Nel solco di una rinnovata tradizione, la pubblicazione costituisce un apprezzato strumento di comunicazione istituzionale oltre che essere volano dello spirito identitario e di squadra per tutto il personale appartenente all’Organismo interforze.

Il Calendario 2025 è focalizzato sul tema del “Follow the money” uno slogan reso popolare dal film docudrama del 1976 “Tutti gli uomini del Presidente”, che lo sceneggiatore della pellicola, William Goldman, attribuisce a Gola Profonda, l’informatore che ebbe un ruolo decisivo nel disvelamento dello scandalo Watergate, e che suggeriva come la corruzione politica potesse essere portata alla luce esaminando i trasferimenti di denaro tra i responsabili degli illeciti.

L’opera, arricchita anche da suggestive immagini d’archivio e da una copertina d’autore realizzata dall’artista contemporaneo Rosario Oliva muove proprio dalle origini “cinematografiche” del motto: le pagine del mese di gennaio sono difatti dedicate alla genesi di quello che sarebbe poi diventato inconfondibile “marchio di fabbrica” del  metodo-Falcone, il magistrato che per primo, unitamente ai colleghi Turone e ai componenti dell’eroico pool antimafia – che istruì il Maxiprocesso di Palermo, nato da un’idea del consigliere Rocco Chinnici coltivata e resa operativa dopo la sua morte dal consigliere Antonino Caponnetto– capirono che occorreva “seguire il denaro” per ricostruire i business mafiosi. Sono loro i protagonisti delle pagine del mese di marzo e aprile del Calendario.

Un metodo rivoluzionario che tuttavia aveva già in precedenza ispirato il lavoro e l’impegno di fulgidi esponenti della società civile e delle Istituzioni come l’avvocato Giorgio Ambrosoli all’epoca nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e delle attività finanziarie del banchiere Michele Sindona, assassinato nel luglio 1979 da un sicario ingaggiato dallo stesso Sindona, e l’ex capo della Squadra mobile di Palermo Boris GIULIANO, pioniere nell’individuazione dei collegamenti tra operazioni bancarie e narcotraffico internazionale. A queste altrettanto straordinarie ed esemplari figure di servitori del bene comune e della collettività sono dedicate le pagine del mese di febbraio del Calendario.

Le pagine dei mesi di maggio e giugno del Calendario si soffermano invece su due tappe fondamentali che hanno segnato l’evoluzione dell’apparato normativo di contrasto al riciclaggio dei proventi illeciti, fattore cardine anche nell’azione criminale delle mafie, consentendo appunto di “allontanare” i proventi dalla loro origine illecita e nel contempo di reimpiegare ingenti quantità di denaro sporco nell’economia legale: si allude alla disciplina derogatoria del segreto bancario principiata dal 1982 e culminata nella istituzione dell’“Archivio dei rapporti finanziari” nel 2006, nonché alla implementazione, a partire dai primi anni Novanta, della normativa di prevenzione del riciclaggio, di natura amministrativa, incentrata sulla collaborazione attiva di intermediari bancari e finanziari, professionisti e altri operatori economici che divengono così parte integrante del presidio di sistema apprestato per fini Anti Money Laundering (Aml) e antiterrorismo.
Le pagine dei mesi da luglio a ottobre del calendario sono dedicate ai principali Attori del sistema prevenzionale e repressivo antiriciclaggio italiano, ossia: l’Unità di Informazione Finanziaria (Uif) della Banca d’Italia, Autorità antiriciclaggio del nostro Paese, deputata in tale veste a ricevere le segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio (Sos) da tutti i soggetti obbligati e a effettuarne l’analisi finanziaria; la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, avente il compito di coordinare, in ambito nazionale, le indagini relative alla criminalità mafiosa, che nel tempo ha visto estendere le proprie competenze della specie pure alla trattazione dei procedimenti in materia di terrorismo, anche internazionale, e ai delitti afferenti alla sicurezza cibernetica nazionale; la stessa Direzione Investigativa Antimafia che, unitamente al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, costituiscono le uniche articolazioni investite, in prima battuta, dell’approfondimento investigativo delle predette SOS.
Le pagine dei mesi di novembre e dicembre guardano al futuro e alle più recenti minacce alla sicurezza del sistema economico-finanziario legate alla diffusione dei nuovi strumenti della finanza digitale e alle criptovalute, che agevolano i contatti tra persone ed enti sottoposti a giurisdizioni differenti tramite strumenti che possono favorire l’anonimato, a fronte delle quali sarà sempre più necessario garantire forme di cooperazione e controllo transnazionale. Anche in questo le intuizioni e il metodo di Giovanni Falcone rimangono tuttora un patrimonio inestimabile, pietra miliare nella lotta alle mafie, come riconosciuto ancora di recente in sede ONU.

La scelta dell’argomento, strettamente connesso alla mission della Dia , nasce dalla consapevolezza che il denaro rappresenta non solo la principale risorsa utilizzata dalla criminalità organizzata per consolidare il proprio potere e ampliare la relativa influenza, ma anche un mezzo “da seguire” per individuare i veri responsabili delle condotte illecite, beneficiari effettivi dei profitti di reato.

Il tracciamento e l’analisi dei flussi finanziari rappresentano, infatti, una metodologia centrale nel contrasto alle mafie, resa ancora più efficace dall’apporto dell’expertise di tutte le forze di polizia e dell’Amministrazione civile dell’Interno che trovano la giusta sintesi nella DIA, come peraltro testimonia il suo motto vis unita fortior.

L’edizione di quest’anno del calendario delinea un percorso visivo e informativo, cronologico e logico, in cui vengono toccati, con semplicità e chiarezza espositiva, una serie di contenuti chiave che vanno dalle prime apparizioni cinematografiche in cui si fa riferimento al concetto del follow the money al contributo fondamentale di grandi magistrati, investigatori e professionisti nell’ideazione e nello sviluppo della lotta alle consorterie criminali attraverso il monitoraggio delle transazioni finanziarie.

Particolare importanza è rivolta alle strategie di prevenzione messe in atto dalle Autorità nazionali nonché al ruolo cruciale della società civile nell’individuazione dei flussi illeciti di denaro. Viene, inoltre, sottolineata la rilevanza delle politiche e delle misure di cooperazione internazionale nonché la necessità di un costante monitoraggio dei progressi tecnologici, così da presidiare quei potenziali “paradisi digitali” che possono costituire nuove opportunità per le organizzazioni mafiose.

L’obiettivo è stato quello di realizzare una particolareggiata rassegna delle dinamiche passate, presenti e ipotizzare quelle future del fenomeno, consci che le radici piantate con le illuminanti intuizioni di quanti ci hanno preceduto, siano ancora oggi da alimentare per un efficace contrasto alla criminalità organizzata.
Da ultimo, il lavoro è stato ulteriormente impreziosito dalla realizzazione della copertina da parte di un artista contemporaneo, il quale ha creato un’opera unica che ha trasfuso in maniera plastica l’essenza del follow the money quale metodo investigativo che consente la correlazione tra il denaro che viaggia “sotto traccia” e il mondo economico emergente.