Emettono fatture per operazioni inesistenti per accedere ai bonus edilizi: in tre nei guai

Indagini della Guardia di finanza sull'attività di una Srl lucchese: bloccate le compensazioni tramite F24

Emettono fatture per operazioni inesistenti per poter accedere ai bonus edilizi. Una frode ai danni del fisco scoperta e interrotta dalla Guardia di finanza di Lucca.

Le fiamme gialle hanno segnalato e proposto all’Agenzia delle entrate la sospensione delle deleghe di pagamento (modelli F24 per il pagamento di tributi e contributi), contenenti compensazioni con crediti d’imposta inesistenti per oltre mezzo milione di euro.

In particolare, l’attività trae origine da una verifica fiscale avviata dagli specialisti del locale nucleo di polizia economico-finanziaria nei confronti di una società a responsabilità limitata, con sede nella provincia di Lucca, operante nel settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni edilizie, scaturita all’esito di un mirato focus su quei soggetti che presentavano elementi di rischiosità in relazione alla creazione e all’utilizzo indebito di crediti fiscali concessi (sia nel periodo Covid 19 sia dopo) per dare impulso a quei settori produttivi entrati in difficoltà per via della pandemia.

I successivi accertamenti eseguiti hanno confermato i sospetti di frode e, nello specifico, il coinvolgimento di tre soggetti in un contesto strutturato di illeciti, che ha visto come protagonista una società lucchese (che nel frattempo aveva trasferito solo “cartolarmente” la propria sede a Bologna), indiziata del reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Informata la procura, il pubblico ministero titolare del fascicolo processuale ha delegato, immediatamente, le fiamme gialle ad effettuare ulteriori approfondimenti, che hanno consentito di acclarare che la società, nel mese di dicembre 2021, ha emesso 23 fatture elettroniche (tutte datate 30 dicembre) nei confronti di cessionari/committenti non titolari di partita Iva a seguito delle quali, in ragione dell’opzione della cessione del credito prevista dal legislatore, maturava un credito per complessivi 552844 euro.

Tuttavia, i riscontri effettuati hanno dimostrato l’inesistenza dei rapporti commerciali sottostanti le citate fatture, che sono stati, tra l’altro, disconosciuti sia dagli stessi proprietari degli immobili dove i lavori sarebbero stati eseguiti, sia dall’amministratore del condominio ove gli appartamenti sono ubicati.

Visto che il falso credito non era stato ancora utilizzato né ulteriormente ceduto a terzi, previo nulla osta dell’autorità giudiziaria, è stata inoltrata apposita segnalazione alla competente direzione provinciale dell’Agenzia delle entrate per la sospensione e il successivo scarto dei modelli F24 presentati eventualmente a compensazione dalla società in argomento, per un importo complessivamente pari al totale della suddetta agevolazione. Con ciò, bloccando il credito e il suo indebito utilizzo a salvaguardia delle risorse dell’erario.

Inoltre, nel corso della verifica sono state accertate numerose altre inadempienze in capo alla Srl, tra cui l’omessa presentazione delle dichiarazioni iva per gli anni 2019 e 2021, con un’evasione di imposta di oltre euro 1,8 milioni di euro e l’occultamento/distruzione delle scritture contabili.

Al termine delle complessive attività d’indagine, ai tre legali rappresentanti che si sono succeduti negli anni nella gestione della stessa società (che nel frattempo è stata posta in liquidazione giudiziale a seguito di istanza presentata da uno dei tanti creditori), sono state contestate, complessivamente, le ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche (articolo 640 bis codice penale), bancarotta fraudolenta (articoli 322 e 329 del decreto legislativo 14/2019 – Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza), omessa presentazione della dichiarazione annuale e distruzione/occultamento delle scritture contabili (articoli 5 e 10 decreto legislativo 74/2000).

Il servizio testimonia la costante e prioritaria attenzione della Guardia di finanza nel settore della spesa pubblica e s’inserisce, in particolare, nelle attività di contrasto alle più articolate forme di frode ed ai fenomeni illeciti perpetrati a danno del bilancio dello Stato, al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese oneste.

 

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