Furti e rapine violente fra Liguria e Toscana, condanne definitive per la banda

La Cassazione ha messo la parola fine alla vicenda giudiziaria: a capo del gruppo il 46enne lucchese Emily Lafleur

Condanne definitive per una banda ben organizzata che aveva terrorizzato alcune zone della Liguria e della Toscana, ma anche Piemonte ed Emilia, con una serie impressionante di furti in abitazioni, alcuni con metodi molto violenti. Ora il clan, composto da Sinti, con a capo un lucchese (un altro imputato è anche lui originario di Lucca) è stato definitivamente condannato dalla suprema Corte di Cassazione per associazione a delinquere finalizzata al furto e alla truffa.

Vittime privilegiate della banda erano soprattutto le persone anziane. La condanna più alta (6 anni e 10 mesi) è stata comminata proprio al leader lucchese del sodalizio criminale, il 46enne Emily Lafleur. In 11 avevano scelto di essere giudicati col rito abbreviato, ed erano stati già condannati in primo e secondo grado, a Imperia e Genova, nel 2021 e nel 2022, dopo gli arresti del 2020, mentre altri due imputati avevano scelto il rito ordinario.

Una scrupolosa indagine condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo della Spezia, era infatti partita nell’agosto del 2019 e si era conclusa con un blitz del 20 ottobre del 2020, nel corso del quale erano scesi in campo oltre 200 uomini e mezzi, comprese unità cinofile ed elicotteri. Nei giorni scorsi è arrivata la sentenza della Cassazione che ha chiuso questo caso giudiziario. Alcuni imputati sono sotto processo in altre sedi per altri reati, anche nel tribunale cittadino. Nel 2014 quello che gli inquirenti ritengono il capo della banda Sinti era finito in manette dopo alcuni mesi di latitanza. Il 3 agosto 2002, secondo l’accusa, insieme a un complice, si era introdotto all’interno dell’abitazione di una donna di 91 anni, in via Bologna, alla Spezia, impossessandosi di denaro contante. Scoperto dal figlio dell’anziana, Lafleur prima gli aveva sferrato un pugno al volto e poi lo aveva  investito più volte con la sua automobile, provocando gli gravi lesioni.

Nel marzo del 2014 sempre la Corte di Cassazione avevo reso definitiva la  condanna di 11 anni inflitta a Lafleur dal tribunale della Spezia, per tentato omicidio e rapina, ma l’uomo aveva fatto perdere le sue tracce. Sino all’alba del 27 novembre dello stesso anno quando i carabinieri di Sarzana, in collaborazione con i colleghi della compagnia di Signa, lo avevano rintracciato e arrestato a Campi  Bisenzio, in una zona di campagna tra le province di Firenze e Prato.

Ora a quella condanna di sommerà anche questa e dopo la definizione di tutti i processo a suo carico il giudice dell’esecuzione stabilirà la pena che gli resta ancora da scontare.

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