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Difformità nelle procedure di sicurezza, sospeso il cantiere per la rimozione dell’amianto dal tetto di un capannone industriale

12 settembre 2023 | 19:00
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Difformità nelle procedure di sicurezza, sospeso il cantiere per la rimozione dell’amianto dal tetto di un capannone industriale

Per Asl e polizia municipale dubbi anche sulle misure contro il rischio di caduta dall’alto per gli operai di una ditta esterna al lavoro in una struttura della Progest

A sollevare dubbi e preoccupazione sui lavori di rimozione del tetto in eternit di un capannone semi-dismesso della ditta Progest di Altopascio erano stati, qualche tempo fa, i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori. La segnalazione adesso è stata presa con la massima serietà dagli organi competenti che hanno effettuati ieri (11 settembre) un sopralluogo sospendendo le attività del cantiere, dopo aver rilevato alcune difformità nel rispetto di alcune norme di sicurezza a tutela della salute degli operai che maneggiano materiali pericolosi come l’amianto e per il rischio di cadute dall’alto. “I nostri timori erano fondati”, osservano le sigle.

I tecnici della prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Asl e gli agenti della polizia municipale di Altopascio contestano alla ditta edile esterna cui la Progest – estranea, è bene chiarire, alla lavorazione e ad ogni addebito al riguardo – aveva affidato i lavori di rimozione delle lastre di amianto del vecchio capannone, nell’area industriale dell’impresa, il mancato rispetto di alcune prescrizioni del piano di sicurezza che prevede di seguire una precisa e rigorosa procedura per tutte le fasi di simili lavorazioni. Come noto, infatti, l’amianto è una sostanza nociva molto pericolosa e materiali del genere debbono essere trattati da operai dotati di tutti i dispositivi di protezione richiesti: tute e maschere per interventi in totale sicurezza. Cosa su cui, del resto, avevano espresso perplessità e timori anche le sigle e alcuni lavoratori, che hanno chiesto di verificare la situazione. Non solo. Accertamenti sono in corso anche sul presunto mancato rispetto delle procedure di sicurezza per evitare le cadute dall’alto, visto che gli operai della ditta devono operare sulla copertura del capannone a diversi metri di altezza.

Al termine del sopralluogo congiunto alla struttura, è stata disposta la sospensione del cantiere alla ditta edile che operava sul capannone, in attesa del completamento degli accertamenti e di eventuali prescrizioni che saranno stabilite dai tecnici dell’Asl per riprendere, in sicurezza, il cantiere. Le opere, iniziate di recente, avevano già sollevato la preoccupazione di alcuni lavoratori della Progest e dei loro sindacati che avevano chiesto controlli sul rispetto delle procedure, vista la delicatezza e i rischi per la salute nel maneggiare materiale pericoloso come l’amianto. Trattare materiale come questo, infatti, richiede la stesura di un piano di sicurezza che fissa le modalità dell’intervento per evitare contatti o inalazioni della sostanza pericolosa da parte degli operai impegnati nel maneggiare le lastre. Il cantiere era stato aperto in un vecchio capannone della Progest da cui l’azienda ha deciso di far rimuovere l’eternit e adeguare la struttura, rendendola sicura.

La ditta esterna cui sono stati affidati i lavori, secondo Asl e polizia municipale, non avrebbe però rispettato alla lettera i protocolli e sarebbe così scattata la temporanea sospensione.

“Le nostre preoccupazioni – scrivono i rappresentanti sindacali di Slc Cgil e Fistel Cisl -, riguardo le condizioni con le quali si stava lavorando alla rimozione delle lastre di copertura in amianto, hanno trovato ancora una conferma nelle conseguenze della visita ispettiva degli organi di vigilanza avvenuta nella giornata di ieri al cantiere dove si stava operando da giorni”.

“Per quello che vediamo – si legge nella nota -, il cantiere è stato fermato, evidentemente per la necessità di accertamenti che devono essere fatti sulle misure effettivamente adottate in base al piano dei lavori, che c’era, ma del quale avevamo chiesto verifica sulla sua corretta applicazione, stanti alcune perplessità sul modo in cui gli operatori stavano lavorando. Chiederemo sicuramente conto, perché bisogna essere sicuri che nessuna abbia corso pericoli né li stia correndo tuttora”.