La truffa |
Cronaca
/

Adescavano le vittime sull’App di incontri e poi le rapinavano

29 agosto 2023 | 16:00
Share0
Adescavano le vittime sull’App di incontri e poi le rapinavano

In quattro ai domiciliari. Le indagini sono scattate lo scorso mese di marzo dopo che un cittadino aveva esposto denuncia.

Adescavano le vittime attraverso una nota applicazione per appuntamenti e poi, durante gli incontri, le rapinavano costringendole a consegnare denaro sotto minaccia.

I Carabinieri di Siena hanno dato esecuzione ad una misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti di quattro persone, a Perugia, cui vengono contestati i reati di estorsione in concorso in relazione al delitto di rapina e lesioni aggravate.

Le indagini sono scattate lo scorso mese di marzo dopo che un cittadino, residente nel capoluogo senese, aveva presentato denuncia per rapina ai Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Siena. L’attività investigativa ha portato alla raccolta di un grave quadro indiziario nei confronti di quattro persone, tutte domiciliate a Perugia, che, secondo l’ipotesi
accusatoria, nottetempo avrebbero circondato il malcapitato costringendolo con minacce e violenza fisica a ritirare presso uno sportello bancomat e a consegnare diverse centinaia di euro in contanti.

Nel corso dell’attività è emerso altresì che i quattro erano già seguiti dai Carabinieri di Castel Gandolfo poiché indagati – per reati dello stesso tenore – nell’ambito di una indagine di polizia giudiziaria diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, che è risultata quindi competente anche per quanto accaduto a Siena, per ragioni di connessione.

L’indagine veliterna, che peraltro aveva già portato alla esecuzione di misure cautelari nella prima parte dell’anno, aveva consentito di raccogliere a carico degli indagati gravi elementi indiziari in ordine ad altre rapine/estorsioni commesse in diversi comuni della provincia di Roma nel mese di marzo 2023.

I quattro indagati, due dei quali già ristretti presso la casa circondariale di Perugia, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità giudiziaria mandante.