“Dove è Kata, vogliamo giustizia, vogliamo essere aiutati, vogliamo che la bambina torni a casa”.

Tanti gli striscioni durante la veglia di preghiera della comunità peruviana, ieri sera, davanti all’ex hotel Astor, occupato abusivamente da decine di famiglie e dove viveva la piccola di 5 anni ormai scomparsa da “troppo” tempo: con oggi sono oramai 5 giorni che della piccola non si hanno notizie, nonostante il dispiegamento di forze, con anche i cani molecolari. E’ di ieri pomeriggio il dispiegamento di carabinieri che hanno setacciato di nuovo la struttura, un edificio adiacente, i tetti, gli scantinati e persino i pozzi neri mentre il pm della Dda, titolare del fascicolo di indagine aperto per sequestro di persona a scopo di estorsione, ha ascoltato, in forma protetta sia il fratello maggiore della bimba che l’amichetta con cui stava giocando prima di svanire da nulla. Da quanto emerso Kata sarebbe stata trascinata via da un adulto: ma dove l’ha portata, e dove è ora?

Interrogati lo zio e il fratellino della bimba scomparsa

“Ringraziamo i carabinieri chi ci stanno aiutando, però noi dobbiamo aiutare loro– la richiesta della organizzatrice del presidio al megafono -, Qualcuno deve sapere qualcosa, qualcuno deve parlare. Non abbiate paura, farete solo del bene”. Un sospetto condiviso da molti, quello che ci siano persone che sappiano, ma che tacciono.

Circa 200 persone al presidio, tra cui anche cittadini fiorentini. Tante le candele accese.  E al grido “todos unidos por Kataleya Mia Alvarez” i connazionali aspettano che la piccola possa tornare.