Troppi disagi per i cantieri, maxi multa a Salt dall’Antitrust

La società annuncia il ricorso

Troppi disagi per gli automobilisti che hanno pagato ugualmente il pedaggio senza sconti o riduzioni, maxi multa da parte dell’Antitrust. La Salt, Società Autostrade Ligure Toscana spa, con sede legale in Lido di Camaiore, è stata sanzionata dall’Antitrust con una multa di 700mila euro.

I lavori in alcune galleria del tratto toscano-ligure da gennaio del 2020 a maggio del 2021 hanno portato secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato a pratiche commerciali scorrette. Considerando i danni economici arrecati alle aziende di trasporto dai ritardi, oltre ai disagi agli utenti privati, l’Antitrust ha definito una pratica commerciale scorretta quella di Salt, ai sensi degli articoli 20, 24 e 25 del Codice del Consumo.

Nel periodo valutato i ricavi della gestione autostradale sono stati pari a: oltre 180 milioni di euro nel 2021 e circa 144 milioni di euro nel 2020; di cui i ricavi netti da pedaggio sono stati 175,165 milioni di euro nel 2021 e 140,508 milioni di euro nel 2020; l’Antitrust ha quindi deliberato nei giorni scorsi una sanzione amministrativa pecuniaria di 700.000 euro. Contro tale provvedimento, si legge in una nota di Salt, “la società presenterà ricorso al Tar Lazio”, in quanto ciò che viene contestato con il provvedimento «non presenta gli elementi minimi e necessari per ipotizzare l’esistenza di una qualsivoglia pratica commerciale scorretta ai sensi della normativa nazionale ed europea di riferimento”. Nel motivare la sanzione l’Autorità sottolinea anche che “si sono riscontrate riduzioni di velocità” con velocità medie in alcuni momenti “tra i 20 e i 55 chilometri rispetto a 91 come indicato dal concessionario. Questo, per tratte brevi ha portato a “ritardi superiori ai 15-20 minuti”. Alla luce della sanzione, Assoutenti chiede a Salt “di aprire un tavolo con le associazioni dei consumatori, per analizzare le criticità della rete autostradale di competenza, migliorando la qualità del servizio e accorciando sensibilmente i tempi di percorrenza”. La parola ora passa al Tar del Lazio.

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