Frode fiscale da 30 milioni: 87 indagati

L'indagine della Finanza e della Questura di Reggio Emilia ha riguardato anche la Toscana

Società “fantasma” messe a disposizione per emettere false fatture per operazioni inesistenti.

Una presunta frode fiscale da 30 milioni di euro, scoperta dalla guardia di finanza e dalla questura di Reggio Emilia, che ha riguardato anche la Toscana, con 87 persone iscritte nel registro degli indagati e sequestro di beni per 11 milioni e mezzo di euro 

E’ il bilancio dell’operazione  onsequence che ha visto in azione oltre 100 finanzieri e poliziotti, oltre che in Emilia e Toscana, in Lombardia, Calabria, Sicilia, Trentino Alto-Adige, Liguria, Basilicata, Lazio, Veneto e Campania

Oltre al decreto di sequestro, sono state eseguite 34 perquisizioni locali e personali in cerca di denaro contante, con l’ausilio di unità cinofile cash-dog della guardia di finanza, specificatamente addestrate.

Il sodalizio, operante nel reggiano ma con proiezione nazionale, era specializzato nel mettere a disposizione , in modo professionale e massivo, a favore di aziende operanti in molte regioni italiane servizi finanziari illegali – in particolare attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti – e nell’assicurare le attività connesse e collaterali di monetizzazione del denaro sottratto al controllo del fisco, ovvero di movimentazione del medesimo denaro in modo da dare parvenza, quantomeno dal punto di vista del pagamento, della effettività dei rapporti e di permettere al beneficiario delle fatture false di garantirsi il profitto illecito caratterizzato dal risparmio d’imposta.

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