Gli interrogatori dovranno attendere: mentre le procure di mezza Italia attendono di poterlo ascoltare, Matteo Messina Denaro, condannato in via definitiva per le stragi di mafia che, oltre a Roma e Milano, hanno colpito anche Firenze, è risultato positivo al tampone Covid e, da quanto trapelato,  si troverebbe in isolamento nel carcere dell’Aquila, da dove ha nominato come suo legale di fiducia la nipote Lorenza Guttadauro.

Le sedute di chemioterapia a cui la ex primula rossa deve sottoporsi, da quanto emerso, potrebbero essere disposte in una struttura all’esterno del carcere.

Intanto i Ros, coordinati dalla procura di Palermo, avrebbero individuato un secondo covo dove il boss, arrestato due giorni fa alla clinica La Maddalena dopo 30 anni di latitanza, avrebbe vissuto: una sorta di bunker, all’interno di una una abitazione, sempre a Campobello di Mazara, a 300 metri da quella perquisita ieri in vicolo San Vito.

Dalla perquisizione del primo covo sono saltati fuori spunti investigativi importanti: documenti sanitari e referti di visite specialistiche custodite in uno scatolone. Tra i medici che lo hanno visitato, due gli indagati: Alfonso Tumbarello, medico di base a Campobello di Mazara, indagato per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena, e Filippo Zerilli, oncologo, che avrebbe eseguito l’esame del dna necessario alle cure chemioterapiche.

Come noto Matteo Messina Denaro si era presentato col documento falso di Andrea Bonafede, geometra.