Investito, muore in ospedale col cranio fracassato: fermato un sospettato

I carabinieri hanno ricostruito la vicenda

Indagine lampo dei carabinieri di Firenze che hanno sottoposto a fermo una persona, un giovane, indiziata di omicidio stradale, dopo il ritrovamento del 60enne, ieri, 10 gennaio, col cranio fracassato, per strada, all’Antella, poi morto. 

Trovato in strada con il cranio fracassato, muore in ospedale: forse investito da un’auto pirata

Da quanto ricostruito dai militari dell’Arma, l’operaio, Eloy Baca Eslava, di origine peruviana, che stava andando al lavoro, sarebbe stato centrato da un’auto pirata mentre attraversava la strada, fuggito dopo averlo travolto.  

Le ferite e le lesioni riportate nel drammatico incidente, non gli hanno lasciato scampo.

I carabinieri, spiega il comando, hanno individuato il presunto responsabile dell’investimento avvenuto nella mattinata di ieri in via Brigate Partigiane all’Antella, che ha causato il decesso di un signore peruviano classe 62, sottoponendolo a fermo di indiziato di delitto per il reato di omicidio stradale.

Non appena allertati dal numero di emergenza 112 i militari, scandagliando la zona alla ricerca dell’autovettura responsabile, hanno inoltre iniziato una capillare e corposa analisi dei sistemi di video sorveglianza comunali, che insistono sulla zona, dapprima determinando la dinamica dell’evento, avvenuto poco dopo le 5,30 nei pressi dell’attraversamento pedonale posto prima dell’intersezione con via Carnia. In quella circostanza è stato notato il sopraggiungere di una autovettura ad alta velocità che colpiva il pedone, scaraventandolo nel luogo dove poi è stato rinvenuto dai sanitari del 118, all’altezza dello stop di via Carnia.

Determinata la tipologia di autovettura, che subito dopo l’impatto, senza mai rallentare la corsa, si era dileguata proseguendo la sua marcia e superando il centro abitato dell’Antella, i militari dell’Arma hanno ricostruito, sempre grazie alle telecamere comunali, a ritroso il percorso svolto giungendo fino al comune di Firenze dove la presenza di una telecamera con dispositivo di lettura targhe consentiva di restringere il cerchio.

Acquisiti i dati della persona in possesso di una vettura del tutto simile per tipologia di modello a quella ricercata, i carabinieri si sono subito recati nella sua abitazione situata tra Bagno a Ripoli e Greve in Chianti, riscontrando la presenza dell’automezzo, una Fiat Punto seconda generazione, che presentava danni compatibili con l’urto avvenuto, in particolare la rottura del faro, dato indicativo in relazione ai frammenti di gruppo ottico rinvenuti sul luogo del ritrovamento del corpo.

Il giovane ritenuto responsabile, rinvenuto nella sua abitazione, è stato pertanto condotto immediatamente in caserma per poter procedere a tutti gli accertamenti connessi e finalizzati a riscontrare gli elementi sino a quel momento acquisiti.

Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma l’uomo individuato, mentre stava rincasando, senza accorgersi della presenza di alcuno in attraversamento pedonale e anche a causa dell’elevata velocità mantenuta, in un tratto di strada pienamente inserito nel contesto cittadino, avrebbe colpito il pedone, poi deceduto, proseguendo la sua marcia senza accennare ad un rallentamento. Ritenendo di aver acquisito sufficienti elementi per poter sostenere in questa fase la colpevolezza dell’uomo, reo inoltre aver proseguito la sua marcia verso casa, procedevano a sottoporlo a fermo di indiziato di delitto, informandone la procura della Repubblica di Firenze e portandolo in carcere a Sollicciano.

L’attività prosegue nella fase delle indagini preliminari, dovendo ancora procedere all’esame degli elementi acquisiti e di quanto accertato in capo al fermato, un giovane di nazionalità marocchina. Questi sarà nei prossimi giorni sottoposto ad interrogatorio da parte del tribunale di Firenze, che determinerà poi sulla convalida del fermo e sull’eventuale applicazione di misure cautelari nei suoi confronti.
L’effettiva responsabilità della persona destinataria della misura pre cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a suo carico, sarà vagliata nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore della persona sottoposta ad indagine.

Il presidente Antonio Mazzeo ha espresso a nome suo e del Consiglio regionale un pensiero commosso e il cordoglio alla famiglia di Eloy “un padre, un marito, un lavoratore arrivato dall’altra parte del mondo ma da qualche giorno diventato cittadino italiano di Bagno a Ripoli. Una vita silenziosa di fatiche e sacrifici per integrarsi nel nostro Paese e poter aiutare la sua famiglia, la moglie, il figlio”.

Due mattine fa, come sempre, Eloy era uscito di casa all’alba per andare al lavoro ed è stato investito ad Antella, nel comune di Bagno a Ripoli. Preso in pieno da un’auto pirata che procedeva a folle velocità nonostante le strisce pedonali e il limite a 30 km/h. Lo hanno trovato morto per terra, da solo, in una pozza di sangue a metri di distanza dal punto dell’impatto.

Oggi il conducente della vettura, probabilmente responsabile, è stato arrestato per omicidio stradale “ma nessuno – ha concluso Mazzeo – potrà restituire Eloy all’affetto della moglie e del figlio”

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